Decreto Rilancio: congedi e L.104 no ad interpretazioni restrittive sulla concessione

Lo abbiamo ribadito alle Aziende sanitarie veronesi, attraverso due note trasmesse in data odierna, e lo rimarchiamo a tutti i nostri iscritti: riteniamo convintamente che ogni possibile interpretazione sulla concessione delle misure a sostegno delle famiglie, così come rinnovate ed ampliate dal Decreto Rilancio, che ne limitino l'arco temporale di richiesta ed utilizzo solo fino alla data di chiusura degli istituti scolastici, non solo è penalizzante e restrittiva, ma riteniamo non soddisfi i principi secondo i quali il legislatore ha ritenuto di promulgarla, ovvero offrire un sostegno alla conciliazione lavoro e famiglia stante la situazione venutasi a creare con l'emergenza Covid-19.
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Se è infatti vero che, in prima istanza, il Decreto Cura Italia metteva in campo tali provvedimenti (i “congedi al 50%” ad esempio) finalizzati alla cura dei figli rimasti a casa stante la chiusura delle scuole, è altrettanto vero che nei mesi estivi il ruolo educativo e funzionale di accoglienza scolastica è normalmente surrogato dai centri estivi (spesso attivati negli stessi plessi scolastici), dai campi ricreativi e dai Grest. Tutti servizi che per questo 2020 non funzioneranno, costringendo i figli minori a restare a casa, con le medesime problematiche che i genitori e le famiglie hanno dovuto affrontare nell'ultima parte dell'anno scolastico.

La CISL FP Verona chiede quindi alle Aziende sanitarie veronesi di fare una celere valutazione circa la possibilità di un riscontro interpretativo che dilati il calendario di concessione oltre quello di chiusura delle scuole, offrendosi come un reale e concreto aiuto alla cura dei figli.