Funzione Pubblica: smart working ancora una proroga sino al 30 aprile
Con questo ulteriore provvedimento, e fino a quella data, non ci sarà bisogno di un accordo tra l’ente pubblico ed il lavoratore statale per definire la modalità del lavoro agile. I dirigenti dei vari uffici potranno quindi continuare a gestire l’attività in modo che lo smart working coinvolga almeno il 50% del personale impiegato in mansioni che non richiedono la presenza fisica dietro ad una scrivania o ad uno sportello. Ma anche in modo che il cittadino possa continuare ad essere servito con continuità e senza impazzire per fare una pratica.
La proroga ha un doppio scopo. Il primo è quello di coordinare la possibilità del lavoro da casa ad un permanente stato emergenziale, recentemente prolungato proprio fino al 30 aprile. Il secondo obiettivo è quello di continuare a testare, valutare e perfezionare il funzionamento degli enti pubblici con lo smart working, in vista del piano che prevede il passaggio a regime di questa modalità di lavoro.