Covid 19 - Marzana: mancano le mascherine, ma arrivano i pannolini.
La giornata di ieri è apparsa, sin dalla prima mattinata e per tutto il team della CISL FP di Verona, piuttosto convulsa. Vuoi per le segnalazioni degli operatori circa le criticità legate all'Assistenza Sanitaria territoriale (leggi nostro post), sia per quelle provenienti da alcuni plessi dell'Azienda Ospedaliera in cui, come Organizzazione Sindacale, teniamo in grande considerazione ogni segnalazione dei lavoratori impegnati in prima linea epidemiologica, ma anche per quelli delle aree meno emergenziali, come l'Ospedale Mamma e Bambino, per evitare il ripetersi di cluster come quello della Geriatria.
Ma è stato nel pieno di questa attività che ci è giunta più di una segnalazione dal plesso di Marzana, ora trasformato in Covid-19 circa le modalità che in nostri "eroi" si sentono costretti a mettere in atto per sopperire ad una ormai cronica carenza di DPI, in modo particolare di mascherine. Talmente ai limiti dell'inverosimile che, se non fosse parte di un'emergenza senza precedenti, sarebbe difficile da credere, ancor prima che da comprendere. Come nostra consuetudine abbiamo ritenuto di effettuare una verifica contattando più di una lavoratrice di quelle coinvolte nella vicenda. La conferma ci ha spinto a fare un'immediata segnalazione ai vertici dell'Azienda Scaligera con la richiesta di immediata verifica della situazione circa il contingentamento dei DPI.
Visto il ridotto numero dei DPI in rapporto alle attuali esigenze operative, il personale si vede praticamente indotto ad indossare la stessa “armatura” per l’intera durata del turno, equivalente a 7 ore di giorno e 10 ore di notte. Quanto perché la necessità di razionalizzare i DPI mette gli operatori nella condizione di non poter effettuare il cambio per le normali esigenze fisiologiche. Un invito, certamente non scritto, ma che porta chi lavora a bere il meno possibile prima del turno, per evitare di dover andare in bagno o addirittura chiudere il turno con spiacevoli sorprese. Addirittura qualcuno ha pensato di porre in dotazione appositi pannolini nel caso la resistenza allo stimolo non fosse sufficiente a gestire l'intero turno.
Siamo in emergenza, è vero! Ma non può essere questa la soluzione alle inefficienze della macchina organizzativa. Eroe non è sinonimo di martire e la soluzione non possono trovarla nella contingenza quotidiana i sanitari che già si comprano le mascherine in ferramenta. Il problema conseguente al prolungato intervallo di tempo senza bere sarà una inevitabile disidratazione che si protrarrà per ore con effetti devastanti per i lavoratori. La decisione poi di non inviare in dotazione la tuta “total body” in un'area Covid-19, ma i semplici camici (magari non solo della misura XXL), dovrebbe essere però accompagnata dalla necessità di coprire anche le gambe con dei calzari, il collo con coperture dedicate, altrimenti è vanificata la sicurezza dei restanti DPI.
Riteniamo assolutamente necessario un intervento atto verificare che il numero di DPI sia sufficiente a garantire l'attività posta in essere, offrendo ai lavoratori una corretta informazione, non solo in termini di sicurezza al contagio, ma di tutela della propria salute.
Visto il ridotto numero dei DPI in rapporto alle attuali esigenze operative, il personale si vede praticamente indotto ad indossare la stessa “armatura” per l’intera durata del turno, equivalente a 7 ore di giorno e 10 ore di notte. Quanto perché la necessità di razionalizzare i DPI mette gli operatori nella condizione di non poter effettuare il cambio per le normali esigenze fisiologiche. Un invito, certamente non scritto, ma che porta chi lavora a bere il meno possibile prima del turno, per evitare di dover andare in bagno o addirittura chiudere il turno con spiacevoli sorprese. Addirittura qualcuno ha pensato di porre in dotazione appositi pannolini nel caso la resistenza allo stimolo non fosse sufficiente a gestire l'intero turno.
Siamo in emergenza, è vero! Ma non può essere questa la soluzione alle inefficienze della macchina organizzativa. Eroe non è sinonimo di martire e la soluzione non possono trovarla nella contingenza quotidiana i sanitari che già si comprano le mascherine in ferramenta. Il problema conseguente al prolungato intervallo di tempo senza bere sarà una inevitabile disidratazione che si protrarrà per ore con effetti devastanti per i lavoratori. La decisione poi di non inviare in dotazione la tuta “total body” in un'area Covid-19, ma i semplici camici (magari non solo della misura XXL), dovrebbe essere però accompagnata dalla necessità di coprire anche le gambe con dei calzari, il collo con coperture dedicate, altrimenti è vanificata la sicurezza dei restanti DPI.
Riteniamo assolutamente necessario un intervento atto verificare che il numero di DPI sia sufficiente a garantire l'attività posta in essere, offrendo ai lavoratori una corretta informazione, non solo in termini di sicurezza al contagio, ma di tutela della propria salute.