Cinema & Lavoro - Le schede
film: Sole cuore amore di Daniele Vicari

Una battaglia al femminile che richiede generosità e fatica: ma di fatica si può anche morire, in un presente in cui la frustrazione implode senza trovare un riscatto sociale.

La settima arte e il lavoro

Affrontare i grandi temi del lavoro, del sindacato, della partecipazione e della rappresentanza ricorrendo al linguaggio universale del cinema. Con Cinema & Lavoro vogliamo proporre non solo titoli da guardare e gustare, da soli o in compagnia, ma anche offrire spunti di riflessione rinunciando agli schemi della formazione accademica.

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DANIELE VICARI

Sole cuore amore

Ogni mattina Eli si sveglia prima che faccia giorno e affronta una traversata di due ore a bordo di pullman, metropolitane e autobus per raggiungere il posto di lavoro. Fa la barista in zona Tuscolana a Roma, ci sa fare con i clienti che apprezzano le sue crostatine fatte a mano, e ci mette del suo per rendere un lavoro malpagato e in nero qualcosa di vitale e gratificante. Con quattro figli da mantenere ed un marito che ha voglia di lavorare, ma nessuno che gli dia un incarico serio, c'è poco da fare la difficile: dunque Eli sopporta l'ignavo padrone del bar e la sua moglie maleducata, e sogna un futuro più semplice e più stabile. Vale è una performer che usa la danza moderna per esprimere la propria combattività, la stessa che la spinge a difendere la sua partner da un "impresario" violento e a litigare con la madre, borghesuccia col tubino nero e i pareri non richiesti. Ele e Vale sono amiche da sempre, anzi, "sorelle", hanno in comune l'amore per il ballo, che Eli ha accantonato per tirare su famiglia, e il desiderio di non soccombere alla quotidianità. Una battaglia che richiede generosità e fatica: ma di fatica si può anche morire, in un presente in cui la frustrazione implode senza trovare un riscatto sociale.

Il cast del film

  • Regia: Daniele Vicari
  • Attori: Isabella Ragonese - Eli, Eva Grieco - Vale, Francesco Montanari - Mario, Francesco Acquaroli - Nicola, Giulia Anchisi - Bianca, Chiara Scalise - Malika, Giordano De Plano - Sergio, Paola Tiziana Cruciani - Adele, Noemi Abbrescia - Ada, Marzio Romano Falcione - Stefanino, Ines Tocco - Nicoletta
  • Soggetto: Daniele Vicari
  • Sceneggiatura: Daniele Vicari
  • Fotografia: Gherardo Gossi

Dati tecnici

  • Durata: 112 minuti
  • Colore: colore
  • Genere: Drammatico
  • Produzione: Domenico Procacci per Fandango con Rai Cinema
  • Distribuzione: Koch Media
  • Data di uscita: 4 maggio 2017

Recensioni

Recensioni al film (tratte da www.cinematografo.it):


"Il quinto film a soggetto del regista di 'Diaz' e 'Velocità massima' è favoloso anche se il cappottino di Eli non appartiene alle fiabe ma a una Roma durissima (...). Struggente in recitazione (Ragonese e Grieco da urlo), epico in regia e con colonna sonora che varia dal jazz a un'elettronica tenebrosa nel finale. Grandissimo modo di pensare e fare cinema. Punto." (Francesco Alò su 'Il Messaggero' del 4 maggio 2017)

"Piacerà a chi come noi apprezza Vicari e da anni invoca da lui un film che non sia soffocato da pregiudiziali politiche. Qui va alla scoperta di un'Italia torturata dalla crisi, ma che pure lotta, aspettando un domani che forse non arriverà." (Giorgio Carbone su 'Libero' del 4 maggio 2017)

"Ottimo regista, Daniele Vicari, ancorché molto indulgente nei confronti del proprio super-io ideologico: lo conferma «Sole cuore amore», esile ma sentito poemetto sulla fatica di vivere delle classi proletarizzate e penalizzate dalle ricorrenti crisi economiche. Più omaggio neorealista che replica del cine-militantismo alla Loach, il film è in gran parte supportato dall'interpretazione della Ragonese (...). Un film dignitoso e che va apprezzato per la fluidità di dialoghi e atmosfere e l'invito alla speranza che nella pure spietata capitale magari ha qualche chance in più rispetto a Pyongyang." (Valerio Caprara su  'Il Mattino' del 4 maggio 2017)

"In un cinema di ambientazione romana che usa frugare nelle periferie per pescare figure allo sbando di criminali e drogati, Daniele Vicari sceglie di poggiare lo sguardo sul quotidiano della gente comune; e dalla folla anonima dei precari e dei nuovi poveri fa emergere un volto, il volto di una giovane donna. Sorta di soldatino coraggioso - marito disoccupato e quattro figli - che per amore e responsabilità accetta con grazia, senza lamentarsi senza recriminare, il fardello di una vita difficile. Al piano di sotto a Eli abita l'amica del cuore Vale (la brava Eva Grieco) (...). Con le sue esibizioni, Vale ci introduce in una Roma notturna graffitara e alternativa, apparentemente in contrasto con il marginale ambiente popolare di Eli: ma entrambi i personaggi smascherano l'amara realtà di un mondo che smonta e svilisce ogni forma di umana dignità. Tuttavia, se il disegno di mettere in parallelo le due esistenze risulta concettualmente chiaro, dal punto di vista emozionale le storia non sono bilanciate e hanno impatto diverso. (...) Un paltoncino rosso nel livido albore o nel cupo crepuscolo di giornate tutte uguali e dure: è l'emblematico segno di un'Italia in grave crisi sociale, è l'immagine del film che ci portiamo dietro." (Alessandra Levantesi Kezich su 'La Stampa' del 4 maggio 2017)

"'Sole cuore amore' è un film che non fa sconti: restituisce la quotidianità di tutti gli italiani, di tutti gli esseri umani, costretti a combattere con il lavoro che non c'è, con rapporti sociali ed economici sempre più neutri, stranianti, crudeli. (...) Isabella Ragonese, che è sempre brava, non è mai stata così brava." (Alberto Crespi su 'L'Unità' del 3 maggio 2017)

"Spesso le dichiarazioni preventive di un regista non servono a valutare la sua opera. Sono al meglio interessanti come intenzioni, al peggio sono solo mani avanti. Al contrario quanto dice Daniele Vicari, corrisponde al risultato di 'Sole cuore amore'. È un film semplice, dice, come i versi della canzone, ma a fortissimo contrasto con le difficoltà di quell'enorme e crescente massa di persone di cui i personaggi sono un campione, sperse nella vastità anonima di una periferia metropolitana. (...) Il crescendo del dramma dà i brividi. Dice un' altra cosa vera il regista. Che rappresentare l'ordinaria quotidianità senza ricorrere a 'violenze e degrado rischia di apparire insignificante'. Grazie alla sua sensibilità, Vicari ha trovato la 'giusta distanza'." (Paolo D'Agostini su 'La Repubblica' del 4 maggio 2017)

Punti di vista

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è un progetto curato da Marco Nundini e Danny Marchi per CISL FP Verona. Per informazioni o contatti su questa iniziativa: cinemaelavoro@cislfpverona.it. Marchi e nomi commerciali citati sono di proprietà delle relative aziende.

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