Cinema & Lavoro - Le schede
Il Vegetale di Gennaro Nunziante

C'è un ventenne rachitico con faccia antica (sembra Duilio Del Prete di Amici miei più moro) in quel di Milano orfano di madre e con padre truffaldino. Il giovane, onesto, si chiama Fabio Rovazzi. È un novello "cenerentolo" (film prodotto da Disney) perché papà gli ha "regalato" pure sorellastra e matrigna russe. [...] (Francesco Alò su 'Il Messaggero' del 18 gennaio 2018).

Dal quartiere Lambrate al cinema ci sono 151 milioni di clic sul video tormentone hip hop "Andiamo a comandare". Star acqua & sapone del web, in tutta questa purezza e indubbia personalità Rovazzi e i suoi agenti si chiedono: ora, che fare? Be', il neo naif protagonista di una commedia da neo Zalone padano scritta (a scarti e vuoti imbarazzanti e non per lui) e diretta (sotto la sopravvivenza) dal regista quotato in borsa di Zalone. [...] (Silvio Danese su "Quotidiano Nazionale" del 18 gennaio 2018).

Mentre il cinema italiano piange un anno gramo e rimpiange gli incassi di Quo vado?, Gennaro Nunziante ci riprova sostituendo Checco Zalone con Fabio Rovazzi. Se il soggetto è lo stesso -la disoccupazione, attualmente il più frequentato dalla nostra commedia - i due protagonisti sono agli antipodi: il comico pugliese aggredisce gli eventi, e le gag escono dai modi in cui prova a piegarli; il giovane youtuber milanese, al contrario, li subisce. Tanto da essere chiamato "il vegetale" a causa della sua passività. In realtà Fabio Rovazzi (il personaggio è Fabio Piccolrovazzi, vero nome dell'interprete) non è passivo: è solo irriducibilmente onesto in un mondo di furbastri e mascalzoni, che non offre alcuna prospettiva a un ventiquattrenne di buona volontà laureato in scienze della comunicazione. Quando si ritrova a gestire la società del padre, che lo ha abbandonato da piccolo, scopre che prospera sul malaffare e ne dichiara il fallimento. Poi, partito da Milano per fare uno "stage" in un paesino del Sud, finisce a raccogliere frutta per un caporale di colore. Ha dovuto portare con sé anche la sorellastra Nives, una bambina che lo considera un cretino, e tutto sembra andare per il peggio. Macché: il villaggio è un piccolo paradiso terrestre, lui s'innamora della mestrina e le cose cominciano a cambiare... A parte il paradosso dell'immigrato alla rovescia (Nives è l'unica scolara bianca della sua classe, Fabio il solo bianco tra i raccoglitori), Il vegetale segue la ricetta d'obbligo in questo genere di commedia. La frustrazione, il viaggio, l'amore contrastato, l'occasione inattesa e simili. In particolare, scatta a orologeria la contrapposizione tra Milano, bluastra e disumana, e il calore luminoso della vita di provincia. La ricetta è cucinata in modo particolarmente leggero: vegetariana, quasi vegana, senza troppe proteine; ma almeno non resta sullo stomaco. Se non si conta nessuna gag memorabile (discrete quelle affidate all'amico Nicola), qua e là il sorriso affiora senza fatica; e il neo-attore Rovazzi mostra una certa grazia nel, pur non difficile, personaggio dell'"alieno" dal cuore puro. Gli sono al fianco due attori di rodata esperienza come Luca Zingaretti alle prese con Armando, carattere secondario troppo poco "scritto", e Ninni Bruschetta nel ruolo del cialtronesco papà Rovazzi. (Roberto Nepoti su "La Repubblica", 18 gennaio 2018).

Il biglietto da visita di Fabio Rovazzi è ricco di numeri gloriosi. Solo l'anno scorso, il video di «Volare», in cui si esibisce al fianco di un recalcitrante Gianni Morandi, ha raggiunto oltre 95 milioni di views, più di 890mila like e un milione di iscritti al canale ufficiale di YouTube. Insomma, sul web, il fenomeno del ragazzo di Lambrate, nato a Milano nel gennaio del '94, è inarrestabile. [...] (Fulvia Caprara su "La Stampa" del 18 gennaio 2018).