Sanità privata: Aris ed Aiop non hanno più alibi, ci sono tutte le condizioni per rinnovare i contratti
Nella mattinata di di ieri, 25 maggio 2020, si è svolto l’incontro, con il Ministro Speranza, Il presidente della conferenza Bonaccini e la presidenza di Aiop e la dirigenza di Aris, convocato congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Presidente della Conferenza delle Regioni per affrontare il tema del rinnovo del contratto, sulla base della nostra sollecitazione e a fronte della proclamazione dello sciopero nazionale per il prossimo 18 giugno.
Sia il Ministro Speranza che il Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, nell'aprire la riunione, hanno sottolineato come il tema del rinnovo del contratto non possa più essere ulteriormente procrastinato; hanno ricordato quanto è stato fatto, attraverso le modifiche apportate con il DL 124/2019 art. 45 c. 1-ter, al fine di garantire le risorse necessarie a dare attuazione a quanto concordato in sede di ministero della salute.
Hanno conseguentemente chiesto alle parti di riprendere e concludere rapidamente la trattativa, chiedendo alle associazioni datoriali di rimuovere le pregiudiziali relative alla clausola di salvaguardia regionale in virtù di una loro disponibilità ad insediare un tavolo tecnico che potesse sia affrontare le eventuali criticità territoriali che ad avviare un confronto di prospettiva più ampio sul Sistema Sanitario.
Come Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, nel ripercorrere la trattativa che si è sviluppata fino all'ultimo incontro dello scorso 19 febbraio, sottolineando come fosse già stata raggiunta l’intesa anche sulle tabelle economiche e come, invece, il cambio di delegazione di parte datoriale abbia rimesso in discussione l’accordo sul rinnovo del contratto praticamente definito tranne che in alcuni nodi politici che tuttavia si sono complicati anche a seguito di ulteriori richieste di entrambe le associazioni datoriali, abbiamo ribadito la nostra disponibilità alla ripresa del confronto.
Abbiamo rivendicato il sacrosanto diritto delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata a vedersi rinnovato un contratto che manca ormai da 14 anni.
Di fronte alle rigidità della parte datoriale, sono state date ampie rassicurazioni, sia dal Ministro Speranza che dal Presidente Bonaccini, affinché in tutte le Regioni siano sottoscritti accordi che consentono di rispettare l’accordo di settembre dello scorso anno utilizzando le previsioni del decreto fiscale.
Nonostante questa garanzia ancora una volta le parti datoriali, in assenza di un atto scritto che rappresenti tale impegno, hanno ribadito che non sarebbero nelle condizioni di approvare il CCNL a meno di una clausola compromissoria che subordini l’applicazione del nuovo contratto al raggiungimento di un’intesa, da loro giudicata soddisfacente, a livello regionale. Condizione per noi inaccettabile, dal momento che, come abbiamo chiarito e ribadito il tavolo contrattuale non va subordinato ne sovrapposto ai rapporti tra datori di lavoro e Regioni relativo alla renumerazione delle prestazioni, e ritenendo il rinnovo del CCNL un atto di coerenza e rispetto per tutte le lavoratrici e lavoratori che da anni attendono questo riconoscimento e che in questa situazione emergenziale pandemica hanno esercitato la loro funzione per garantire le prestazioni ai cittadini in situazione di esposizione e rischiando la vita al pari dei lavoratori del SSN pubblico.
Nonostante questa garanzia ancora una volta le parti datoriali, in assenza di un atto scritto che rappresenti tale impegno, hanno ribadito che non sarebbero nelle condizioni di approvare il CCNL a meno di una clausola compromissoria che subordini l’applicazione del nuovo contratto al raggiungimento di un’intesa, da loro giudicata soddisfacente, a livello regionale. Condizione per noi inaccettabile, dal momento che, come abbiamo chiarito e ribadito il tavolo contrattuale non va subordinato ne sovrapposto ai rapporti tra datori di lavoro e Regioni relativo alla renumerazione delle prestazioni, e ritenendo il rinnovo del CCNL un atto di coerenza e rispetto per tutte le lavoratrici e lavoratori che da anni attendono questo riconoscimento e che in questa situazione emergenziale pandemica hanno esercitato la loro funzione per garantire le prestazioni ai cittadini in situazione di esposizione e rischiando la vita al pari dei lavoratori del SSN pubblico.
Per parte nostra abbiamo dichiarato la piena disponibilità ad accogliere l’invito delle Istituzioni a riprendere da subito le trattative per arrivare nell'arco di poche ore alla sottoscrizione del CCNL, posto che si confermino la parificazione dei tabellari, le platee a cui si applica il CCNL e si dia uno strumento di maggiore tutela e valorizzazione professionale ai lavoratori come già condiviso nel testo lavorato ad oggi.
E' intollerabile la situazione in cui si trovano gli oltre 100.000 lavoratori della sanità privata con una colpevole e assoluta responsabilità dei datori di lavoro nel non voler rinnovare il contratto, sottoponendoci ad un vero e proprio ricatto che giudichiamo inaccettabile.
Si conferma quindi pienamente lo Sciopero Nazionale del prossimo 18 giugno,
Ricordando che lo Sciopero ricomprende anche le strutture RSA, ribadiamo l’importanza, non solo di procedere in tempi celeri all'apertura della trattativa per il rinnovo del CCNL relativo ma anche e soprattutto di includere tutti i lavoratori del sistema accreditato nel riconoscimento delle indennità Covid19, cosa sulla quale molti datori di lavoro si stanno ugualmente sottraendo.
Aris ed Aiop non hanno più alibi, ci sono tutte le condizioni per rinnovare i contratti, dipende dalla solo loro volontà.
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