Sanità: il bonus baby sitter va esteso a tutto il personale attività sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali. Egregi
In una nota unitaria confederale trasmessa ai ministri competenti, la CISL FP fa sentire la sua voce nel chiedere il riconoscimento bonus baby sitter a tutto il personale delle attività sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali.
in relazione al recente D. L. 13 marzo 2021, n. 30, recante “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena” abbiamo rilevato all'articolo 2, che ha reiterato la misura del bonus baby-sitting a favore di alcune categorie di lavoratori particolarmente impegnati nell'opera di contrasto della pandemia, l’assenza ingiustificata di una parte importante delle categorie di professionisti delle attività sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali che rappresentiamo.
Tra essi, ad esempio, sono rimasti privi della necessaria tutela gran parte dei professionisti sanitari, degli operatori socio sanitari e tecnici, operanti negli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e nelle strutture pubbliche e private accreditate del sistema sanitario e socio sanitario, che pure dovranno continuare ad assicurare, con dedizione e spirito di sacrificio, i loro servizi negli ospedali e nelle strutture sanitarie, socio sanitarie territoriali.
Riteniamo grave questa assenza perché non assicura a questi lavoratori la possibilità di conciliare la necessaria presenza in servizio con l’obbligo di sorveglianza dei propri figli impegnati con la didattica a distanza o coinvolti da casi certificati di quarantena.
Per questi motivi abbiamo chiesto al Governo di intervenire urgentemente affinché il beneficio sia esteso a tutte le categorie di personale di cui sopra impegnate nel contrasto alla pandemia da COVID-19.
Riteniamo grave questa assenza perché non assicura a questi lavoratori la possibilità di conciliare la necessaria presenza in servizio con l’obbligo di sorveglianza dei propri figli impegnati con la didattica a distanza o coinvolti da casi certificati di quarantena.
Per questi motivi abbiamo chiesto al Governo di intervenire urgentemente affinché il beneficio sia esteso a tutte le categorie di personale di cui sopra impegnate nel contrasto alla pandemia da COVID-19.