Sanità. Forte l'attenzione della CISL FP Verona sulla sanità veronese messa ancora a dura prova

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Nonostante i telegiornali continuino a sottolineare il calo della curva epidemica, resta alta la pressione sul personale che opera all'interno delle strutture sanitarie scaligere. Lo ha messo in evidenza, attraverso le pagine del quotidiano l'Arena, il segretario provinciale alla sanità Marco Nundini.

Egli, a fronte dell'interesse dei media per l'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale per gli over 50, ha dichiarato che, se anche il numero delle ulteriori sospensioni indotte dal provvedimento legislativo non sono tantissime, queste rischiano di rappresentare la goccia che può far traboccare il vaso.

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"Ulteriori buchi negli organici, anche se molto contenuti", ha dichiarato alla stampa Nundini, "sarebbero difficilmente sostenibili, considerando che ci sono reparti che lavorano già con turni a personale ridotto e che l'Azienda Ospedaliera ha sospeso le ferie". Un provvedimento dettato dall'emergenza, ma che certamente non fa bene al già provato morale del personale che opera in prima linea ormai da più di due anni e che, allo stress fisico, aggiunge ora quello psicologico.

Nundini prosegue poi sottolineando che non sono solo le ulteriori sospensioni a determinare una profonda situazione di disagio, cui la CISL Funzione Pubblica di Verona dedica massima attenzione, ma il fatto che le stesse si sommino, nelle due aziende sanitarie scaligere, a quei 300-400 sanitari positivi che già sono assenti da corsie e ambulatori ospedalieri. Con l'inevitabile conseguenza che chi resta deve assorbire il carico di lavoro di chi non c'è, con turni pesantissimi ed inevitabili ricadute sull'assistenza.

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