Sanità AOUI Verona: CISL FP Verona raccoglie le possibili criticità e le segnala alla Direzione

Mai come in questo periodo storico il motto "prevenire è meglio che curare" assume un significato che va ben oltre l'immagine pubblicitaria che l'ha coniata, ma entra di prepotenza nelle logiche di prevenzione di aree particolarmente sensibili in cui l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona si trova ad operare, tra queste la Pediatria all'interno dell'Ospedale Donna e Bambino.

Dove la voce dei dipendenti impegnati in prima linea non arriva, la CISL FP di Verona si fa portavoce ed amplificatore, sempre in modalità costruttiva, nel segnalare alla Direzione ospedaliera possibili elementi critici della quotidianità assistenziale, al fine di porre in atto sollecite soluzioni tecniche e procedurali.

Letterapng

Con una nota formale, abbiamo provveduto a segnalare alcune problematiche, a nostro avviso risolvibili, circa lo stato dell'arte all'interno della U.O.C. di Pediatria. Partendo dalle due stanze a pressione positiva (per pazienti immunodepressi) e negativa (per pazienti infetti) che mancano del dovuto personale dedicato. Va da se, infatti, che in questa fase critica di pre emergenza Covid-19 i tempi di vestizione e svestizione necessari alla gestione dei pazienti ricoverati non consentono di operare in sicurezza con la dotazione organica attuale.

Perché poi non prevedere una sezione "trasparente" per le porte delle due stanze che, allo stato attuale, non offrono al personale un'immediata visibilità dall'esterno, costringendo così gli operatori sanitari ad entrare ripetutamente, anche per controlli che potrebbero essere gestiti “a vista” evitando in tal modo continue operazioni di vestizione e di svestizione.

Perché non dotare i campanelli delle stanze, che non si possono spegnere da remoto, di “interfono”, senza il quale il personale oggi non ha possibilità di comunicare con il genitore presente in stanza. Tutto ciò, in estrema ratio, porta talvolta a chiedere al genitore il numero di cellulare per riuscire a comunicare in modalità più sicura e veloce, oltre che per evitare i rischi prodotti da elevati e magari inutili accessi con relative vestizioni/svestizioni. L’implementazione della telemetria, non disponibile al momento, ma presente in altre aree, permetterebbe tutta una serie di controlli e valutazioni da remoto che, rafforzano quanto espresso nei punti precedenti. 

Ora i lavandini di tutto il reparto sono stati dotati di filtro antibatterico che sporge in lunghezza dal rubinetto, intervento ovviamente indispensabile, ma che ha evidenziato in alcune circoscritte zone la misura insufficiente dei lavandini stessi, non consentendo una corretta esecuzione del lavaggio e la sua efficacia per potenziali contaminazioni. Stante il limitato numero di locali con tale problema crediamo che non possa essere un problema sostituire i lavandini troppo piccoli.

Chiediamo anche di valutare, in un'ottica di proiezione ad un possibile aumento di posti letto dedicati ai pazienti Covid positivi, rispetto a quelli odierni,  cosa si prevede per le stanze a pressione positiva e negativa che al momento sono solo due. Tutto nell'ottica, ribadiamo costruttiva, di offrire condizioni di lavoro e di cura di oggettiva sicurezza, con una buona gestione del rischio clinico.