Sanità AOUI Verona – Caso Citrobacter – Nessun rimpallo di responsabilità

La CISL FP di Verona è più che mai vicina alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona che operano ed hanno operato con grande impegno e professionalità nell'Area Materno Infantile, oggi sotto i riflettori per la grave situazione generatasi a seguito dell’infezione da Citrobacter.

Allarmanti le indiscrezioni, emerse a mezzo stampa, circa gli esiti dell’indagine condotta dalla Commissione Regionale, che rischiano però, nell'enfasi mediatica su una tragedia che coinvolge neonati e famiglie, di generare un inaccettabile rimpallo di responsabilità. Bene la posizione del Governatore della Regione del Veneto di trasmettere gli esiti della Commissione alla Procura, titolare dell’indagine che farà il suo corso. Bene anche che gli attori politici, intervenuti già da ieri sera nei notiziari televisivi locali, abbiano parlato con chiarezza di responsabilità organizzative e gestionali, sottolineando che le colpe non possono certamente essere rimpallate ad infermieri, ostetriche, oss e altri operatori sanitari che hanno operato nel servizio nel rispetto delle procedure loro fornite ed indicate.

La relazione, che abbiamo subito richiesto formalmente, parla della “evidenza di una mancanza di comunicazione ad Azienda Zero e Regione Veneto degli eventi come stabilito dalle Direttive Regionali e Nazionali, infatti le informazioni degli eventi sono inizialmente state apprese esclusivamente da mezzi mediatici.”. Si pone chiaro accento di come “nessun episodio sia stato considerato meritevole di essere segnalato come evento sentinella come invece previsto dal flusso ministeriale SIMES e come puntualmente esplicitato dalla DGR 2255/2016”. Fatti questi che ben evidenziano il livello delle responsabilità.

La Commissione prosegue enumerando una serie importante di criticità, tutte però riconducibili ad un alveo di responsabilità gestionali ed organizzative, la cui ricaduta è stata poi determinante nelle condizioni di lavoro degli operatori sanitari a cui certamente non si possono addossare “la mancanza di una coerente visione multidisciplinare clinica ed epidemiologica” oppure i protocolli di terapia loro forniti. Quindi, rispetto a quanto i media raccontano, protocolli non coerenti all'emergenza che non si voleva vedere, piuttosto che il mancato rispetto delle stesse.

Tutto ciò, senza entrare nel merito dell’indagine in corso, atto doveroso nei confronti di chi ha subito una incommensurabile perdita, per ricordare a chi legge che non si pensi, nel puro stile in cui il nostro Paese ci ha abituato, che la colpa finisca sempre per essere addossata a chi, per quella stessa colpa, ha subito lo stress di operare in una situazione difficile e non convenzionale, in una complessità assistenziale unica nel suo genere per la natura stessa dei pazienti, in una sanità pubblica erosa da tagli lineari del personale ove tutto si valuta, al ribasso, in termini quantitativi, nella illusoria speranza di produrre poi risultati da pesare in termini qualitativamente al rialzo, dove non basta comparire su Facebook e dire che “va tutto bene”.

CISL FP Verona è a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, i primi impegnati affinché si identifichino le responsabilità gestionali, si guardi ad un ritorno alla normalità nella massima garanzia offerta alla salute pubblica e all'attenzione verso i più deboli.

Al tempo stesso siamo vicini ai colleghi della Azienda ULSS9 Scaligera che, in questo particolare frangente, sono impegnati, con procedure di urgenza ed attivazioni di pronte disponibilità e turni, per offrire la migliore assistenza materno infantile nel territorio scaligero.

Il nostro intervento video:
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