Funzioni Locali. Vertenza AGEC Verona. Angelo Tirapelle in video approfondisce

Il 19 agosto 2021 la CISL Funzione Pubblica di Verona, insieme ad altre tre Organizzazioni Sindacali, usciva con un durissimo comunicato stampa in cui denunciava la firma di un contratto vergognoso e di una altrettanto vergognosa firma. Il riferimento era, e resta, la firma, il  27 luglio scorso, di un accordo tra AGEC ed il sindacato UIL circa la sottoscrizione del Contratto decentrato integrativo per i dipendenti della Ristorazione Scolastica.

Ci stupiamo che nessuno si sia chiesto come mai un solo sindacato abbia accettato di firmare quel contratto e, domanda successiva e ancora più importante, se sia valido un contratto che porta la firma di una sola organizzazione sindacale (e certamente non la più rappresentativa) e in cui manca la firma della RSU.

La risposta a queste domande è una sola: il contratto che la UIL ha accettato di firmare (e che ha contribuito a scrivere) è vergognoso e illegittimo! Il 25 luglio avevamo inviato come RSU e come OO.SS. una diffida ad AGEC per impedire che si procedesse alla firma di quel contratto elaborato in una finta trattativa in cui mancavano gli unici soggetti rappresentativi della volontà delle lavoratrici e dei lavoratori di AGEC. Lo stato di agitazione a cui siamo obbligati da mesi da un’Azienda sorda a tutte le nostre richieste, aveva infatti interrotto per noi ogni possibilità di trattativa.

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  • “Con la presente le scriventi OO.SS e le RSU Refezione Scolastica diffidano formalmente dal procedere alla sottoscrizione del Contratto Decentrato Integrativo, in assenza degli unici soggetti autorizzati ad assumere tali decisioni in virtù della rappresentanza riconosciuta e certificabile attribuitagli dalle e dai dipendenti della Refezione Scolastica. Tutte le decisioni che abbiamo assunto come sigle sindacali e come RSU derivano da questo preciso mandato espresso attraverso le deleghe, il voto e rinnovato nelle assemblee democraticamente convocate. Così è stato anche per la scelta dell’indizione dello stato di agitazione in conseguenza delle mancate risposte dell’Azienda. Per questo motivo abbiamo sospeso la nostra partecipazione ai tavoli di trattativa. AGEC, che avrebbe potuto in qualsiasi momento superare le contrapposizioni con una mediazione intelligente, ha preferito ignorare le richieste che provenivano dai propri dipendenti ed inscenare una parvenza di trattativa con un sindacato di comodo, la UIL, disponibile a sottoscrivere qualsiasi cosa non avendo alcuna rappresentanza nella Refezione Scolastica (e nessuna conoscenza delle condizioni di lavoro, delle necessità e delle difficoltà quotidiane) e non dovendo quindi rendere conto ad alcuno delle scelte che assumerà. Gravissimo a maggior ragione che si ritenga di poter rendere operativo un contratto elaborato senza la partecipazione delle RSU e che non sarà sottoscritto dalla rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori di AGEC. Riteniamo pertanto destituito di ogni legittimità un contratto integrativo scaturito da un percorso ancora una volta segnato dall’indifferenza nei confronti della rappresentanza sindacale e della volontà espressa dai dipendenti di AGEC e diffidiamo dal procedere alla sottoscrizione dello stesso”.
Angelo Tirapelle della CISL Funzione Pubblica di Verona ha ritenuto doveroso illustrare, al di la di ogni comunicato le ragioni dell'attuale rivendicazione. Per questo abbiamo realizzato una puntata tutta speciale della nostra rubrica video "Dentro la notizia."



AGEC e UIL hanno ignorato la nostra richiesta e hanno firmato un contratto inaccettabile nella forma e nel contenuto. Un atto unilaterale dell’Azienda a cui vergognosamente si è prestata la UIL sindacato privo di rappresentanza nella Refezione scolastica. Ma di questo “dettaglio” la UIL evidentemente non si preoccupa, come di altri di cui sembra altrettanto incredibilmente inconsapevole.

E venendo al contenuto del contratto, la UIL sa cosa ha firmato? Abbiamo qualche dubbio leggendo le dichiarazioni enfatiche e piene di inesattezze di questo sindacato che a voler essere buoni definiamo confuso.

Per cominciare: il fondo che sarà distribuito non è un regalo, non è il frutto di questo generoso accordo ma è quanto spettava per legge da più di undici anni ai dipendenti della Refezione scolastica. Ma a quanti e quante andranno veramente questi soldi?

Il frutto si rivela subito avvelenato perché l’accordo firmato è inutilmente complesso e introduce regole punitive che escluderanno molti dipendenti o faranno percepire ad altri cifre ridicole. Qualche esempio: per ottenere una quota del premio i dipendenti dovranno racimolare 500 questionari di soddisfazione dell’utenza; per aspirare ad un’altra quota del premio dovranno ridurre le ore lavorate dagli interinali, quindi sobbarcarsi mansioni aggiuntive, sostituzioni ecc.

Ancora: le progressioni economiche che i dipendenti della refezione scolastica attendono da undici anni saranno riconosciute solo nel 2023 ma sarà escluso chi avrà ricevuto anche solo un rimprovero verbale nei due anni precedenti.

Ripetiamo: la UIL sa cosa ha firmato? Non ha capito (grave) o pur di ritagliarsi uno spazio era disposta a firmare qualsiasi cosa (gravissimo)? E in tutto questo AGEC tace. Il nuovo Presidente questa volta ha evitato le dichiarazioni trionfalistiche, magari avvisato dai legali dell’Azienda che stanno camminando sul filo dell’illegittimità. 

CHIEDIAMO che l’accordo sottoscritto da AGEC e UIL venga ritirato, che se ne sospenda immediatamente l’efficacia. CHIEDIAMO un intervento dell’Amministrazione comunale che svolga un ruolo di reale e fattiva mediazione con un’Azienda che si è dimostrata sempre più indifferente e chiusa alle richieste dei suoi dipendenti. Noi comunque non ci fermeremo.