Funzioni Locali. La CISL FP Verona chiede confronto su progressioni verticali.

Il Decreto legge 9 giugno 2021, n° 80, ha aumentato la possibilità di carriera del personale dipendente delle pubbliche amministrazioni, attraverso la disciplina delle progressioni verticali, finalizzate alla riqualificazione professionale, mediante il passaggio fra le aree funzionali presenti nel comparto di appartenenza, (per gli Enti Locali sono quattro: A — B — C e D).

La modifica dell'art. 52, comma 1-bis del d. Igs 165/2001, indicata all'art. 3, comma 1, del suddetto decreto, non dispone più il concorso pubblico con riserva di posti non superiore al 50% per ottenere la progressione verticale, ma prevede una procedura comparativa, riservata esclusivamente agli interni, basata sulla valutazione positiva conseguita dal dipendente negli ultimi tre anni di servizi, sull’assenza di provvedimenti disciplinari, sul possesso di titoli professionali e di studio, ulteriori a quelli previsti per l’accesso all'area, nonché sul numero e la tipologia di incarichi rivestiti.

Si tratta di un’importante innovazione legislativa, che permette ad ogni singola amministrazione locale di concretizzare efficacemente le politiche di riqualificazione del personale dipendente.

Ora si tratta di adeguare tutte le procedure amministrative coinvolte nell'attuazione delle politiche di sviluppo professionale del proprio personale dipendente (piano occupazionale annuale e triennale, regolamento di valutazione della performance, comparazione e misurazione dei titoli, peso delle valutazioni etc.); tali misure comportano necessariamente il coinvolgimento delle parti sindacali per evitare possibili atti arbitrari, che non risponderebbero ai principi di trasparenza e buona fede.

Per questo, con una nota indirizzata ai Sindaci, ai Direttori Generali, alle RSU aziendali degli Enti Locali della provincia di Verona, la CISL FP Verona chiede, prima di ogni misura, l'apertura di un tavolo di confronto per stabilire e regolare le suddette procedure, al fine di garantire i principi di equità, imparzialità e trasparenza nell'azione amministrativa, che rappresentano  valori sostanziali ed imprescindibili per la Pubblica Amministrazione. L'obiettivo comune deve essere la valorizzazione professionale e di carriera del personale dipendente, visto che la normativa emanata incentiva, potenziandola, questa specifica finalità.