Funzioni Locali - Agec Verona - Fallito accordo in Prefettura. Prosegue lo stato di agitazione.

Il 24 luglio 2020 la CISL FP di Verona e CUB, in modo congiunto,  avevano indetto lo stato di agitazione, dopo aver affrontato con le lavoratrici ed i lavoratori, nell'assemblea del 9 luglio, le gravi mancanze di AGEC nei confronti dei dipendenti.

L’intervento della Prefettura doveva verificare la possibilità di riprendere un confronto che per noi non poteva che basarsi su principi di correttezza e di attenzione per le legittime richieste più volte avanzate.

Ecco in sintesi I problemi da noi sollevati e rispetto ai quali avremmo voluto ricevere finalmente una risposta:
  • non si è mai data risposta alla richiesta di concludere la trattativa sulle PEO che, analogamente a quella sul PdR, era ormai definita;
  • il Direttore, senza riprendere il doveroso confronto con le OO.SS., ha presentato direttamente al C.d.A. una nuova proposta di Premio di Risultato in cui il Premio 2019, e il relativo pagamento, è vincolato al triennio 2019/2021 ed all'accettazione completa del nuovo schema che introduce pesanti modifiche dei criteri, mettendo in discussione perfino il criterio di definizione del budget. Fingendo di dimenticare che nel passaggio Comune/AGEC al personale era stata destinata una somma minima di partenza per la produttività;
  • non si è rispettato il contratto Enti Locali dei dipendenti della Refezione Scolastica a cui, nei mesi di sospensione del servizio, doveva essere garantita l’integrità della retribuzione, in analogia con quanto avvenuto per i dipendenti comunali, cosa che si è verificata per le prime nove settimane di FIS ma che inspiegabilmente è stata negata per le successive cinque settimane, quando si è rifiutato di integrare il FIS;
  • alle nostre richieste di integrazione del FIS, si è risposto con toni minacciosi, accuse infondate di “pesante assenteismo” (smentite dagli stessi dati aziendali) senza peraltro fornire alcuna spiegazione accettabile delle scelte operate.
Il Direttore generale di AGEC non ha colto l’opportunità dell’importante momento di confronto offerto dalla convocazione in Prefettura e non ha modificato in nulla l’atteggiamento aziendale di completa chiusura: la risposta è stata negativa rispetto a tutte le nostre richieste e ragioni.

Riteniamo inaccettabile tale posizione dell’Azienda e questo non è purtroppo che l’ennesimo rifiuto da parte della nuova direzione di AGEC di recepire le legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori.

PER QUESTE RAGIONI PROSEGUIAMO LO STATO DI AGITAZIONE E METTEREMO IN CAMPO TUTTI GLI STRUMENTI NECESSARI PER OTTENERE QUELLO CHE CHIEDIAMO, FINO AD ARRIVARE ALLO SCIOPERO, come deciso dall'assemblea del 9 luglio scorso. Ricordiamo che l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori in questa fase estremamente delicata è fondamentale.