Covid Fase 2: Funzioni locali: necessario confronto e bonus 100 euro in busta paga

In relazione alle situazioni riscontrate in alcuni enti locali  del Veneto, e in previsione di nuove disposizioni normative riguardanti la Fase 2 dell'epidemia, le segreterie confederali della funzione pubblica hanno chiesto di attivare il confronto con le parti sindacali, prima di intraprendere iniziative e misure che abbiano un diretto impatto sulle lavoratrici e sui lavoratori.

Il Governo ha allo studio un piano per l’avvio della ripresa dell’attività produttiva e sociale fissata per il 4 maggio, definita Fase 2, e che dovrebbe riattivare alcune attività lavorative secondo protocolli che garantiscano la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione non sappiamo ancora quali saranno le nuove disposizioni normative e soprattutto se la cosiddetta Fase 2 riguarderà anche il settore pubblico o se saranno previsti tempi e modalità diverse.

Riscontriamo peraltro tra le diverse amministrazioni una intensa attività per programmare il rientro in servizio del personale sul posto di lavoro, seppure non sia mutato il quadro normativo di riferimento che ha disposto il lavoro a distanza come attività ordinaria.

In mancanza di prospettive certe, riteniamo comunque utile e opportuno confrontarci per valutare l’impatto delle modalità operative sin qui adottate in relazione alle misure previste dalle disposizioni e indicazioni normative, ed esaminare le misure necessarie per una eventuale riapertura. Ciò in relazione alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori che dovessero effettuare la loro prestazione in presenza, o nelle forme di flessibilità che verranno disciplinate a livello nazionale.

Riteniamo che l’esperienza del lavoro agile maturata sino a questo momento, ci offra la possibilità di valutare positivamente una rinnovata gestione delle attività pubbliche, più moderna e flessibile a vantaggio della collettività, ed offrire la base per progettare il nuovo futuro della Pubblica Amministrazione. Sarebbe alquanto inopportuno rifiutare a priori la modalità del lavoro da remoto, senza considerare gli aspetti positivi che tale strumento sta fornendo, sia per il lavoratore che per l’azienda, che secondo CISL FP, dovrebbe diventare una attività strutturata tra le modalità operative e di gestione delle aziende pubbliche.

Siamo anche convinti che lo stesso Ministro della Funzione Pubblica darà indicazioni in tal senso,
come peraltro già annunciato nel corso della presente emergenza da COVID 19. Alla luce di tutto ciò siamo a chiedere che vengano attivati tavoli di confronto in video conferenza prima dell’adozione di qualsiasi misura che abbia un impatto diretto sui lavoratori.

Inoltre, questa Federazione alla luce dei ritardi riscontrati in molte amministrazioni pubbliche della provincia di Verona, circa il riconoscimento del bonus di 100 euro previsto dal nuovo decreto “Cura Italia”, invita i dirigenti responsabili all’accreditamento già da questa mensilità al personale dipendente interessato. Si ricorda, infine, che il bonus di 100 euro è direttamente accreditato dal datore di lavoro sulla busta paga di aprile. Come previsto dal “Cura Italia” i sostituti di imposta ossia i datori di lavoro devono riconoscere in via automatica, il contributo economico a partire dalla retribuzione del mese di aprile.