Covid Fase 2 - Funzioni centrali. La CISL FP Verona si attiva: massima sicurezza e lavoro flessibile

I sindacati confederali della provincia veronese, tra questi la CISL FP di Verona, manifestano con forza la loro grande preoccupazione per la “Fase 2”, riguardante la riapertura delle attività. L’avvicinarsi della delicata fase di riapertura non deve e non può coglierci impreparati. Riteniamo indispensabile che, sin da ora, si lavori per una attenta pianificazione dei procedimenti e delle misure di prevenzione, che conducano definitivamente fuori dall'emergenza epidemiologica.

E' per noi di fondamentale importanza garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini in quella che dovrà essere una graduale ripresa dell’attività lavorativa e ciò impone, inevitabilmente, un'accorta valutazione condivisa di tutte le misure da porre in essere.

Ci siamo quindi attivati, con un lavoro che si intensificherà nei prossimi giorni, per chiedere l’attivazione urgente del previsto confronto in videoconferenza alla presenza delle figure previste dal d.lgs.81/2008 RSPP, Medico competente ed RLS, per discutere dell’organizzazione del lavoro in protezione, e stipulare un accordo specifico, ai sensi delle norme emanate per impedire la diffusione del contagio da COVID19 ed in particolare:

  • in ottemperanza alla normativa in materia di sicurezza del lavoro, di cui al d.lgs.81/2008;
  • secondo le previsioni dell’accordo sottoscritto da CGIL CISL e UILPA ed il Ministro per la Pubblica Amministrazione il 3 aprile 2020, denominato “protocollo di accordo per la prevenzione e sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all'emergenza sanitaria da COVID 19”
  • in base a quanto previsto dal Documento Tecnico INAIL sulle possibili misure di contenimento da contagio da SARS-Cov” nei luoghi di lavoro e relative strategie di prevenzione.

Pensiamo che il buon esito della Fase 1 e le misure fino ad oggi intraprese non possano correre il rischio di essere vanificate dalla "riapertura", per questo è indispensabile porre tutte le condizioni utili a garantire il diritto alla salute dei singoli dipendenti pubblici e, di conseguenza, della stessa cittadinanza/utenza.

Sotto tale aspetto riteniamo prioritario il mantenimento ed il rafforzamento della modalità di lavoro ordinaria in smart working, attraverso regole ben definite e condivise. Nel contempo, sollecitiamo un accordo sindacale specifico per i servizi pubblici essenziali da garantire ed i relativi criteri di rotazione del personale nei presidi.