Covid 19 - Stop alla libera professione e alle attività non urgenti

La CISL FP Veneto e la Federazione veronese, in sintonia con le altre OO.SS confederali, consapevoli dell'attuale situazione nella sanità locale,  grazie alle segnalazioni puntuali e precise degli operatori impegnati in prima linea in questa crisi epidemiologica, lo avevano già chiesto più volte: concentrare attenzione e risorse sull'emergenza per proteggere cittadini e professionisti sanitari.
Una insistenza, la nostra, che nella giornata di ieri ha avuto un positivo riscontro: la Regione del Veneto ha definito e attivato una serie di nuove modalità operative dell’intero sistema sanitario disponendo, tra l’altro, la sospensione dell’attività chirurgica non urgente che richieda ricovero in terapia intensiva post operatoria, ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione delle condizioni cliniche dei pazienti, e la sospensione delle attività di specialistica ambulatoriale pubblica e privata convenzionata ad eccezione delle categorie temporali U (urgente) e B (breve) e degli ambiti materno infantile e oncologico.

Questo recita la circolare diffusa dalla Regione Veneto che definisce anche che la nuova organizzazione operativa sarà valida fino al 15 aprile 2020.
Ecco in dettaglio i provvedimenti trasmessi a tutte le direzioni delle Aziende sanitarie della regione con nota 120472:
  • Sospensione con effetto immediato di tutta l’attività chirurgica programmata per la quale è previsto il ricovero in terapia intensiva post operatoria ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione del quadro clinico dei pazienti, e in particolare nell’ambito della chirurgia oncologica tenendo conto della storia naturale della malattia e dei protocolli integrati con chemio e radioterapia adiuvante;
  • sospensione dell'attività libero professionale intramoenia;
  • per disporre di personale per la gestione dei posti letto aggiuntivi sia di terapia intensiva che semintensiva si richiede di ridurre l’attività chirurgica programmata non urgente nell’ottica di recuperare personale per garantire la gestione di tali posti letto attivati secondo il piano regionale per la gestione emergenza COVID-1;
  • Sospensione di tutta l’attività di specialistica ambulatoriale delle strutture pubbliche e private accreditate a eccezione delle prestazioni prioritarizzate come U e B, garantendo, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile ed oncologico (sarà cura di ogni struttura avvertire gli utenti programmati con altre priorità per riprogrammare l’appuntamento al termine dello stato di emergenza; i medici prescrivano le prestazioni con le priorità di cui sopra fermo restando comunque la possibilità di segnalare situazioni cliniche meritevoli di controlli ravvicinati);
  • misure di mitigazione del rischio presso tutti i servizi, e in particolare presso i punti prelievi;
  • chiusura degli URP e tutti gli sportelli di prenotazione con un contestuale potenziamento delle prenotazioni telefoniche;
  • le risposte dei referti di laboratorio e degli esami strumentali verranno inviate per posta a domicilio dell’utente qualora non accessibili online;
  • l’attività di distribuzione diretta dei farmaci dovrà essere limitata a quelli ad esclusiva distribuzione ospedaliera, erogando fino a 3 mesi di terapia dopo la dimissione da ricovero o a seguito di visita specialistica; dovrà essere utilizzato il canale delle farmacie territoriali utilizzando il flusso della distribuzione per conto (DPC) per tutti i farmaci;
  • le attività relative all’assistenza psichiatrica vanno mantenute inalterate mentre ogni attività distrettuale rivolta al pubblico va sospesa eccezion fatta per le urgenze e l’assistenza domiciliare.
  • Nell’ambito dell’attività dei Dipartimenti di Prevenzione, l’attività dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica è da sospendere interamente ad eccezione delle prestazioni urgenti o non differibili, quali, a titolo esemplificativo, le attività vaccinali con carattere di urgenza, quelle previste dal calendario vaccinale pediatrico per la fascia di età 0-6 anni, quelle rivolte alle sorveglianza delle malattie infettive, le attività di screening oncologico di secondo livello e le attività di certificazione medico legale con carattere d’urgenza.
CISL FP Verona, nel dare comunicazione di quanto stabilito dalla Regione Veneto, ribadisce quanto già richiesto con forza alle Aziende sanitarie scaligere:
  • procedure chiare sull'uso dei DPI, piena disponibilità senza alcuna ambiguità di idonei DPI per il personale che ci segnale carenze a più livelli,
  • adeguata informazione e formazione per il personale ricollocato in aree di emergenza epidemiologica,
  • applicazione di quanto disposto ieri dalla Regione (stante anche le segnalazioni che si continuano in piena emergenza attività di libera intramoenia o ambulatoriali non urgenti riprogrammabili).
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