Covid 19 - Sanità: le procedure aziendali? Un déjà vu. Nessun allarme, ma molta preoccupazione

C'è veramente da mettersi le mani tra i capelli, per chi qualche capello in testa lo ha ancora, ma sarebbe forse meglio parlare di "sale in zucca" perché mentre ci apprestiamo, all'interno degli ospedali, a tornare all'emergenza pandemica da Covid 19, le aziende, cui abbiamo già da tempo chiesto lumi circa le modalità organizzative con cui intendono affrontare la nuova crisi, invece di rispondere, si limitano a girare video esplicativi o scarne istruzioni dove tutto sembra ripartire da capo, cancellando l'esperienza già fatta nei mesi passati.


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Prendiamo, ad esempio, visione di un video di autorevole provenienza, volto ad illustrare le modalità di protezione per chi torna ad operare in regime di Covid 19, video diffuso tra i lavoratori,  che però, udite udite, non contempla l’uso di alcuni DPI, che sono stati importanti nella prima fase epidemica, quali: il doppio guanto, il copricapo e  le cavigliere.

Non solo, pone in previsione la sola della mascherina chirurgica, anche con pazienti Covid positivi accertati. Ripetiamolo: Covid positivi accertati!. E prevede l'uso di mascherina FFP2/3 solamente in caso di prestazioni che generano aerosol.

A vederlo ci è parso un déjà vu.
Per le lavoratrici ed i lavoratori, eroi della prima ondata, è parsa invece una presa per i fondelli. Che forse sia più facile dire che i DPI non servono, piuttosto che ammettere che non ci sono?

E pensate, cosa davvero strana, il recente DPCM di ottobre mette nero su bianco che il masso terapista e assimilato, se si avvicina al “cliente” deve indossare la mascherina FFP2, mentre il sanitario ospedaliero, stante a quanto vediamo ora, dovrebbe tenere solo la mascherina chirurgica. Non crediamo ci voglia un quoziente intellettivo di 160 per comprendere che la cosa stride, anzi fa un rumore assordante.

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Non solo, leggiamo anche, tra le righe, che i DPI (i dispositivi di protezione individuale) sono importanti, ma vanno usati in base al livello dì approvvigionamento. Scusate tanto! Ma cosa vorrebbe significare questo: se ce ne sono lì usi, con moderazione perché possono finire, se non ce ne sono più ti attacchi al tram e pedali come nella macchina dei Flinston?

Il tempo stringe gente! E gli operatori sanitari, che dopo aver superato la prima ondata epidemiologica, ora si apprestano a fronteggiarne un'altra, non ci stanno. Non sono più disponibili a cedere all'alibi del "era inaspettato", "non eravamo pronti", "non sapevamo".

Le aziende sanitarie scaligere comunichino al più presto, coinvolgendo RLS e Organizzazioni Sindacali, i loro piani per fronteggiare l'epidemia, definiscano, sulla base della passata esperienza, percorsi, zone grigie, procedure chiare basate sull'esperienza e non su fantasie teoriche. Dimostrino di avere ogni necessario DPI per consentire a quelli che abbiamo chiamato eroi di lavorare in sicurezza.

Post pubblicato il 20 ottobre 2020, correzione refusi il 21 ottobre 2020