Covid 19 dalle Aziende veronesi

Non tutte le Aziende hanno ad oggi risposto alle nostre richieste e, ove ciò è accaduto (un incontro si è tenuto il 3 marzo con la Direzione dell'Azienda Ospedaliera di Verona), ciò che emerge, a fronte di uno scenario che cambia di ora in ora, è preminente la sensazione di essere sempre un passo indietro rispetto agli eventi. Per questo, per farci portavoce di alcune possibili criticità che i lavoratori ci hanno segnalato, abbiamo chiesto la garanzia di disponibilità dei DPI per il personale sanitario, l'assunzione urgentissima di personale per far fronte all'emergenza, la conferma di periodi di congedo ordinario programmati e l'accoglimento di richieste di permesso per consentire al personale di gestire il disagio della chiusura delle scuole. Abbiamo altresì chiesto massima trasparenza nell'offrire ai lavoratori una costante informazione sulla situazione aziendale. Le prime risposte in tal senso sono arrivate con la conferma che i DPI saranno assicurati, pur con un monitoraggio costante di consumi e ordini, al fine di evitare improprie dispersioni. Per ciò che riguarda le assunzioni l'Azienda Ospedaliera ha chiesto alla Regione Veneto l'autorizzazione, per fronteggiare l'emergenza, ad assumere 55 infermieri, 14 OSS e 4 TSLB (non abbiamo dati dall'Azienda ULSS9), un fatto positivo certo, ma certamente tardivo ed anacronistico rispetto ai tempi di un'emergenza epidemiologica. Ci preoccupa ad esempio di non sapere ancora con che modalità e con quale personale si pensa di dare attuazione all'aumento di 534 posti letto che la Regione Veneto ha disposto nell’ambito delle azioni legate all’emergenza. I nuovi posti letto aggiuntivi sono suddivisi tra le Terapie Intensive ed i reparti di Pneumologia (Ospedali Hub) e Malattie Infettive e stante i dati ad oggi reperibili si parta di questa ripartizione:
> UlSS9 Scaligera: +42: a Legnago +12 malattie infettive; a San Bonifacio +2 pneumologia, +12 malattie infettive; a Villafranca +2 pneumologia, +14 malattie infettive.
> Azienda ospedaliera universitaria Verona +76: a Borgo Trento +12 terapia intensiva; a Borgo Roma +64 malattie infettive.
Ci sorprende ancor più il non vedere piani per la riduzione delle attività sanitarie procrastinabili a favore di quelle emergenziali, di notare ancora sale di attesa (vedi centri prelievi) stipate di persone e di non conoscere se esistano progettualità legate ad un possibile ricorso ad ore straordinarie per quel personale impegnato in prima linea, tenuto anche in conto che la chiusura delle scuole sino al 15 marzo aggraverà pesantemente il quadro dei congedi programmati e delle richieste di permesso per chi ha figli minori.