Covid 19 - Azienda ULSS9 Scaligera: tamponi ai dipendenti chiediamo intervento della Regione

In mattinata la CISL FP Verona, per mano del proprio Segretario Provinciale Sanità Marco Nundini, ha scritto al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; all'Assessore alla Sanità, servizi sociali, programmazione socio-sanitaria, Dott.ssa Manuela Lanzarin e al Direttore Area Sanità e Sociale, Dott. Domenico Mantoan per chiedere di attenzionare l'anomala situazione dei tamponi sul personale dell'Azienda scaligera.

A fronte delle notizie di stampa che offrono una rassicurante panoramica sullo stato dell’arte dei tamponi eseguiti al personale della sanità veneta, si ritiene quanto mai necessario porre massima attenzione sulla preoccupante odierna situazione che si rileva nell’Azienda ULSS9 Scaligera.

Nella periodica videoconferenza che si è tenuta il giorno 21 aprile il dato dei dipendenti a cui era stato eseguito il tampone ammontava a 3.052, solamente 169 in più del giorno 17 aprile, data in cui l’azienda ne contabilizzava 2.883 (erano circa 2.596 il 15 aprile), questo nonostante le continue rassicurazioni che ci erano offerte. Il calcolo medio giornaliero viene da se ed il risultato non è certamente confortante per le lavoratrici ed i lavoratori che operano in prima linea. La cosa che preoccupa è che i lavoratori dell’Azienda ammontano a 5.596 e con un tasso di incremento di 34 tamponi al giorno (questo è quello che rendicontiamo ad oggi) impiegheremmo 75 giorni per “vedere la luce”.

La necessità di trovare soluzioni per velocizzare tale procedura analitica non è certamente solo una questione psicologica, così come qualcuno ha pensato di definirla, ma una priorità epidemiologica tenuto conto che i 214 dipendenti positivi su 3.052 tamponati rappresenta un tasso di contagio pari al 7% circa, non così trascurabile rispetto alla media di altre aziende del territorio veneto. 

E a fronte di questo è ancor più inaccettabile quanto abbiamo ascoltato in videoconferenza con una Amministrazione che definiva le segnalazioni effettuate dai lavoratori circa i DPI non idonei come una "malattia di protagonismo".

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Noi non cerchiamo visibilità politica o personale, a noi della CISL FP Verona in questa precisa fase dell'emergenza non interessa compilare liste di nomi da inviare alla Procura della Repubblica, organo che riteniamo ben sappia in questo momento critico dove indagare e chi perseguire. Noi cerchiamo soluzioni per le lavoratrici ed i lavoratori che lavorano nell'emergenza e talvolta nella paura, disorientati da linee guida che cambiano, da incostanti e disomogenee forniture di DPI, da una cronica carenza di formazione.  

Per questo abbiamo scritto immediatamente al Presidente della Regione Veneto, per chiedere, in logiche di costruttiva collaborazione atta a fronteggiare l'epidemia, di attenzionare la situazione valutando ogni soluzione operativa possibile volta al raggiungimento di questo importante obiettivo comune che è l'effettuazione dei tamponi a chi opera in prima linea.

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