Covid -19. AOUI Verona - Situazione da monitorare con attenzione. Rassegna stampa.

Nel quotidiano L'Arena di oggi (3 novembre 2020), all'interno di un approfondito reportage di Camilla Ferro sulla situazione epidemiologica attuale nella provincia scaligera, anche l'intervista a Marco Nundini, Segretario provinciale Sanità Cisl-Funzione Pubblica, che parla con i numeri in mano: «AOUI, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ha sottoposto a "revisione" molti colleghi con limitazioni legate alla movimentazioni di carichi, definendole idonee per possibili impieghi in aree Covid.

Significa, di fatto, che stanno andando a cercare personale anche tra chi, pur nel rispetto delle restrizioni, è indispensabile per far fronte all'enorme carico di lavoro portato dalla pandemia. Significa che non c'è organico sufficiente per far fronte all'emergenza che da febbraio ci ha messo in ginocchio e che, usando una metafora, si deve far bastare la coperta per coprire la domanda, ma la coperta è corta, non basta, e per quanto la si tiri non sarà mai sufficientemente grande».

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E poi: «Dopotutto, se non c'era abbastanza personale prima in Azienda ospedaliera per le attività ordinarie, figuriamoci adesso, con questa pandemia che colpisce duro e che ha fatto ammalare molti operatori delle prime linee».

Al 23 ottobre erano 52 i dipendenti Aoui positivi sul totale di circa 5 mila, comprensivo degli amministrativi, «ora sono circa una settantina», conferma il sindacalista, «perché più il virus si diffonde e più, per il calcolo delle probabilità, rischiano di di infettarsi quelli più esposti, che da febbraio lavorano nelle aree critiche e che si ritrovano ora d affrontare questa seconda ondata con grandi preoccupazioni, stress e difficoltà psicologica per il lungo e difficile periodo che si trovano davanti.

La situazione, insomma, non è per niente tranquilla», conclude Nundini, «anche perché, stando a quel che dicono gli epidemiologi, il picco arriverà più in là».I numeri rendono l'idea della pressione in cui attualmente si trovano gli ospedali: il 5 % dei positivi (comprensivo degli asintomatici) viene ricoverato e di questi il 18% finisce in rianimazione.