Covid 19 - AOUI Verona - Creatività seza limiti: risolvere l'emergenza rivedendo idoneità, limitazioni e monitoraggio

Oggi alle ore 11 (23 ottobre 2020 ndr) l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona incontra le Organizzazioni Sindacali in videoconferenza. Ci auguriamo un positivo confronto sui grandi temi sino ad oggi ignorati e quanto mai necessari per le lavoratrici ed i lavoratori, temi quali l'orario di lavoro, le progressioni orizzontali, le pronte disponibilità, le risorse regionali stanziate per chi aveva affrontato l'emergenza nella prima fase.

Ma speriamo anche che l'Azienda offra risposte circa ad un chiaro progetto su come intenda affrontare questa nuova emergenza, un progetto organizzativo che possibilmente non zoppichi e non sia legato ad improvvisazioni, a linee guida fatiscenti, a procedure obsolete, se non altro per dare merito a chi l'esperienza l'ha fatta nei reparti Covid nella prima ondata e che ora, a distanza di una sola pagina estiva, difficilmente sarà in grado di gestire lo stress accumulato.

Qualche riserva l'abbiamo, anche a fronte di quello che le lavoratrici ed i lavoratori ci comunicano e che poi, inevitabilmente, siamo costretti a confutare sul campo e a segnalare con le solite lettere a cui nessuno risponde mai in modo esauriente e tempestivo. Proprio oggi, a poche ore dall'incontro, abbiamo dovuto constatare e scrivere per chiedere lumi circa una nuova politica adottata per fronteggiare l'emergenza: rivalutare l'idoneità del personale avente limitazioni allo scopo di riassegnarli ad area di alta intensità di cura o area Covid, lavoratori fragili sino ad oggi assegnati ad aree o ambulatori maggiormente compatibili con le citate limitazioni.

La legge lo consente, ma pensare a come si potrà porre il rispetto, in un'area ad alta intensità di cura a limitazioni pesanti è veramente uno sforzo di fantasia inimmaginabile. E parliamo di limitazioni tipo (riportiamo in calce) "movimentazioni di pazienti non autosufficienti e non collaboranti e di carichi gravosi deve essere obbligatoriamente effettuata con l'utilizzo di ausili ed in collaborazione con altri operatori" oppure " le operazioni di traino e spinta per letti e barelle devono essere abitualmente effettuate in collaborazione con altro operatore".

Non solo, gli spostamenti e le riassegnazioni di reparto pare avvengano nel giro di una notte, dall'oggi al domani. E la solita triste storia di chi punta a risolvere ogni deficit di progettualità organizzativa trattando le lavoratrici ed i lavoratori come numeri, ignorando nel modo più assoluto ogni umana considerazione sulla conciliazione tra lavoro e famiglia.


Letterajpg

Ma siccome pare che tutto sia possibile nell'emergenza, allora chiariamolo da subito che la CISL FP di Verona, pur comprendendo le logiche di attuale emergenzialità, non solo chiede maggiori chiarimenti in merito a tale attuale politica aziendale, ma fa presente sin da subito che:
  • ogni violazione circa il rispetto delle limitazioni così come indicate dal medico competente sarà oggetto di una particolare attenzione;
  • che non esisteremo a denunciare ogni violazione accertata in tal senso;
  • che sarà nostra cura, a tutela e per conto di tali operatori, di fare ricorso ai competenti organismi di controllo per ogni reiterata violazione.
Lo stesso dicasi per tutte quelle incongruenze anche nelle logiche di prevenzione ove assistiamo, ad esempio, per aree come quella della logistica aziendale, ad una riclassificazione del rischio con una netta diminuzione dei tamponi effettuati al personale,  a fronte poi della richiesta che i lavoratori delle ditte esterne, che con quei dipendenti aziendali interagiscono quotidianamente, siano invece costantemente monitorati e tamponati.

Sarà nostra cura aggiornarvi sull'esito dell'incontro.

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