Covid 19 - AOUI apre l'accesso alla estensione Legge 104 al personale sanitario.

L'azione di forte pressione esercitata in queste settimane sull'Amministrazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona ha prodotto una modifica della circolare con cui l'Azienda, in modo unilaterale e draconiano, impediva al personale sanitario e sociosanitario la possibilità di presentazione della domanda di accesso ai benefici previsti dal Decreto Cura Italia in relazione alla possibilità di estendere i giorni di permesso Legge 104. Una negazione di diritti non accettabile. Lo avevamo comunicato con una durissima lettera alla Direzione e lo abbiamo ribadito a gran voce nel corso delle videoconferenze tenutesi con l'Azienda.

Ieri, con una nota trasmessa nel tardo pomeriggio, l'Azienda modifica la circolare con una integrazione che apre al personale sanitario e sociosanitario la possibilità di ripresentare la richiesta, specificando le modalità di presentazione e precisando che, stante l'emergenza, ogni condizione sarà valutata soppesando situazioni di reale svantaggio e o gravità degli stessi o degli assistiti.

Una decisione necessaria, pur se tardiva, calcolando che siamo ormai nel mese di aprile e che continuano a pervenirci segnalazioni di negazione dei giorni di estensione della Legge 104, addirittura da personale collocato in area amministrativa e tecnica ed a fronte di motivate e documentate situazioni di disagio. Ci auguriamo che la decisione presa dall'Azienda Ospedaliera di Verona ieri non rappresenti un'altra operazione di facciata a cui ormai ci siamo abituati nel corso di questa crisi, ma possa ripristinare una situazione di diritto negato rispetto a quanto un decreto governativo ha sancito.

Ci delude tuttavia profondamente che l'apertura dell'Azienda non riguardi anche la concessione dei congedi parentali straordinari
coincidenti con la chiusura delle scuole, per i quali ci eravamo già espressi allo stesso modo, considerando non accettabile il diniego alla richiesta in toto. Un intervento quindi che consideriamo parziale e che continua a penalizzare proprio le categorie di lavoratori più sotto pressione in questo momento e per i quali continueremo a chiedere una necessaria maggiore apertura.