Covid 19 - All'Azienda ULSS9 Scaligera: chiedere sicurezza nell'emergenza non è mai una polemica
In data odierna, la CISL FP di Verona, per mano del Segretario Provinciale CISL FP alla Sanità Marco Nundini, ha nuovamente formulato all'Azienda le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nell'emergenza. Un intervento che suona, alla luce di questo momento critico, come una "lettera aperta" al Direttore dell'Azienda scaligera. Eccone il testo:
"Dando continuità
alla convocazione in videoconferenza della giornata di ieri, pur apprezzando lo
sforzo di mantenere un canale di comunicazione con il fronte sindacale circa
l’emergenza in atto, continuo a non
rassegnarmi all’idea che chiedere, quasi come un disco rotto, più sicurezza
per lavoratori e pazienti, non sia “fare polemica”, ma portare in superficie,
alla luce del sole, la voce di chi oggi rappresento. Scrivo volutamente in
prima persona. Rompo gli schemi della liturgia delle relazioni istituzionali perché
in questo momento così difficile, mai mi sono sentito così orgoglioso di
rappresentare e parlare per le lavoratrici ed i lavoratori di questa Azienda,
nessuno escluso. Lo faccio abbandonando lo stereotipo del sindacato fatto di
slogan urlati e di imperativi, non perché le richieste che andrò a produrre
oggi saranno meno pregne di determinazione o incisività, ma per il rispetto
della dignità che oggi mostrano coloro che non hanno mai cessato di compiere il
loro dovere e che nelle priorità hanno posto sicurezza, chiarezza, formazione e
organizzazione.
Ripasso per i genitori che lavorano Tabella riassuntiva dei permessi Cura Italia
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Per questo rispetto ho il dovere di sottolineare alcune imprescindibili necessità:
- se è vero, come comunicatoci, che mascherine e DPI stanno arrivando, allora che si provveda con sollecitudine ad una distribuzione che riporti i livelli di sicurezza degli operatori agli standard dell’evidenza scientifica, fermo restando che suona paradossale, a settimane dalla crisi, continuare a chiedere mascherine per chi lavora in ospedale, quando dobbiamo acquistarcele in ferramenta per poter entrare in un supermercato a fare la spesa. Rivedere nel contempo le logiche economali per approvvigionarsi, ove la disponibilità di mascherine non necessariamente coincide all’”economia al ribasso” condotta in questi anni, non sarebbe un peccato mortale. La sicurezza non ha prezzo!
- Proprio perché è la sicurezza la richiesta di primo piano, vale la già reiterata richiesta di disporre di procedure chiare e non contraddittorie sulle attività dell’emergenza, non ultima la pressante esigenza di formazione per tutti gli operatori neo introdotti in aree Covid-19, ma anche per tutto il restante personale sui temi dell’infettività e sull’uso corretto dei DPI, quanto perché l’esperienza di questi giorni mostra a livello nazionale focolai epidemici scoppiati proprio in reparti non Covid-19.
- Sul tema dei tamponi chiedo di conoscere, con aggiornamenti costanti, lo stato dell’arte nell’esecuzione degli stessi, ma soprattutto la capacità dei laboratori aziendali di supportare il carico di attività, le tempistiche, la consistenza di scorte diagnostiche. Non meno importante è l’appello che rivolgo all’azienda di razionalizzare le procedure nel diagramma “sede di lavoro – sede di esecuzione del tampone – laboratorio”, al fine di limitare gli spostamenti del personale.
- Alla luce delle preoccupazioni sul “cluster veronese”, quotidianamente espresse dal Governatore della Regione, è opportuna, anche per la parte sindacale, la conoscenza del quadro complessivo aziendale aggiornato in termini di lavoratori positivi al Covid-19, lavoratori in “quarantena”, non idonei per patologia, oltre ad una mappa dell’attuale organizzazione aziendale, ridisegnata per l’emergenza.
- L’adozione di idonei protocolli di sicurezza anti-contagio non può non tenere conto della necessità, prevista dall’art 29 D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81, di aggiornare il DVR. A tale proposito è necessaria la condivisione nel perfezionamento di tali provvedimenti in ottemperanza a quanto disposto dallo Statuto dei lavoratori, anche con la RSU e con gli RLS aziendali.
- Credo sia anche necessario uno sforzo maggiore circa l’individuazione e la concessione del lavoro agile, con un cambio di passo che inverta i ruoli e veda nella dirigenza aziendale l’attore principale per rielaborare le attività e renderle compatibili allo smart working. Circa poi l’applicazione dell’art. 24 del DL 18 del 17/03/2020 mi è fatto dovere di chiedere che i diritti sanciti da tale Decreto non subiscano improprie compressioni, precludendo l’accesso a priori ad una categoria di lavoratori, piuttosto che ad un’altra o ne impediscano addirittura la lecita richiesta sancita dalla norma.
- Tengo per ultimo, non perché sia meno importante, ma solamente perché nel rispetto di quella dignità che ho citato all’inizio, le donne e gli uomini che rappresento l’hanno posto non come priorità rispetto alla sicurezza, il tema dei riconoscimenti economici per tutti gli elementi dettati dall’emergenza e previsti nei recenti decreti, per i quali ritengo opportuno iniziare a delineare termini e modalità del giusto riconoscimento ai lavoratori, senza se, senza ma.