Covid 19 - All'Azienda Ospedaliera di Verona: l'emergenza non può negare il diritto di "chiedere"
L'interpretazione attuata dall'Azienda si discosta notevolmente dall’articolo del Decreto, che pur considerando l’emergenza nazionale, non lascia scampo a possibili interpretazioni così restrittive. Si ricorda, infatti, che il decreto oggetto dell'intervento prevede all’art. 24 punto 1 che il numero di giorni di permesso retribuito sia incrementato di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di marzo e aprile, senza porre condizioni di limitazione, mentre al successivo punto 2 il beneficio è riconosciuto al solo personale sanitario compatibilmente con le esigenze organizzative dell’azienda del comparto sanità impegnata nell'emergenza COVID-19. La circolare aziendale estende però la clausola del punto 2 dell’art. 24 a tutto il personale professionale, tecnico ed amministrativo, comprimendo di fatto il diritto di questi lavoratori.
La CISL FP di Verona segnala che, fatto ancora più grave, l'Azienda con la sua decisione applicativa determina in tal modo una
totale esclusione del diritto al personale sociosanitario, appartenente
all’area tecnica, non nel novero del settore sanitario. Infine, è escluso a priori tutto il
personale sanitario, disattivando di fatto il comma 2 dell’art. 24, anche in questo
caso comprimendo i diritti di tutto il personale del Comparto.
L'emergenza è reale, ma non può precludere a priori la possibilità ad un lavoratore di formulare una richiesta, esponendone le motivazioni, ai fini di una possibile concessione di un aiuto stabilito dal Governo nazionale. Si chiede perciò di rivedere la circolare aziendale del 25/03/2020 e di riproporla in conformità a quanto previsto dal DL 18
del 17/03/2020. In caso contrario CISL FP intraprenderà tutte
le iniziative necessarie per ricondurre nella legalità le scelte aziendali.