Comune di Verona. No a decurtazione della premialità per i dipendenti con i risparmi dei fondi
Tale meccanismo ha come risultato una forte decurtazione della premialità per i dipendenti del Comune di Verona.
Ribadiamo, infatti, che negli anni precedenti il risparmio dello straordinario era "aggiunto" alla quota variabile già presente, come pure i risparmi dei buoni pasto. A tal proposito, si sottolinea che la CISL FP Verona ha chiesto più volte di utilizzare questi risparmi, dovuti alla nuova organizzazione del lavoro per fronteggiare il grave periodo di pandemia, per attivare un sistema di Welfare Aziendale, che oltre a migliorare il benessere dei lavoratori, il senso di appartenenza, l’immagine e il clima aziendale, abbatte il cuneo fiscale sia per i lavoratori che per le aziende.
Va, infatti, ricordato che, quanto previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro, articolo 72 Welfare integrativo:
- “Le amministrazioni
disciplinano, in sede di contrattazione integrativa di cui all'art.7, comma 4,
la concessione di benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei propri
dipendenti, tra i quali:
a) iniziative di sostegno al reddito della famiglia; b) supporto all’'istruzione e promozione del merito dei figli; c) contributi a favore di attività culturali, ricreative e con finalità sociale;d) anticipazioni, sovvenzioni e prestiti a favore di dipendenti in difficoltà ad accedere ecc.”
Per questi motivi la CISL FP di Verona ha chiesto chiarimenti ed una definizione delle somme non utilizzate per gli straordinari
e per i buoni pasto. Ricordando che in un momento
estremamente difficile e faticoso per tutte le lavoratrici ed i lavoratori del
Comune di Verona, non riteniamo giusto che questa Amministrazione vada di fatto
a decurtare lo stanziamento per la produttività ai propri dipendenti.
Chiediamo quindi:
- di quantificare i risparmi degli straordinari e dei buoni pasto;
- di attivare da subito il sistema welfare a favore di tutti i dipendenti di questo Comune;
- di aprire urgentemente un tavolo della contrattazione; e l’attivazione di un confronto sul piano triennale della formazione ai dipendenti.