CISL FP Verona. Sciopero lavoratrici e lavoratori INAIL: manca il personale, carichi insostenibili, procedure non funzionanti


Venerdì 21 aprile è stato proclamato lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori INAIL, nell’ambito del percorso di mobilitazione iniziato circa un anno fa per denunciare le difficili condizioni di lavoro, in cui l'Ente è chiamato ad erogare i servizi all’utenza. In particolare negli ultimi mesi i quotidiani malfunzionamenti e blocchi dei sistemi informatici, che governano totalmente il lavoro del personale INAIL, hanno reso ancora più problematico rispondere in modo efficace e tempestivo alle necessità non solo di infortunati e tecnopatici, ma anche di imprese e professionisti.

Vale quale emblematico esempio il rilascio fallimentare di un nuovo programma sperimentale per il pagamento delle prestazioni assicurative, applicato ai casi d’infortunio di tutta la bassa veronese, che ha portato a gravi disservizi, senza che il personale nulla potesse fare per migliorare la situazione.

Parlano i numeri
Si sono aggravate cosi le criticità lavorative, legate alla condizione di cronico sotto organico che affligge le strutture INAIL di Verona. Un sottodimensionamento calcolato, per giunta, rispetto a fabbisogni del personale ampiamente sottostimati, per assecondare le politiche di tagli lineari degli ultimi quindici anni che hanno portato l’intero Istituto a contare nel 2022 solo 7378 addetti a livello nazionale, per il comparto Funzioni Centrali, a fronte di circa 3.200.000 imprese assicurate e circa 17.600.000 di soli lavoratori dipendenti non agricoli occupati nel privato e nel pubblico.

Ad inizio 2010 nelle sedi di Verona e Legnago erano in servizio 120 lavoratori e lavoratrici, oggi sono solo 76. Tale carenza per la Provincia di Verona è significativa per i profili specifici, ossia medici legali, ore di medicina specialistica (oculista, chirurgo, ortopedico, otorino), senza voler richiamare quella del settore ricerca ed ispettivo, in un momento in cui è difficile per tutta la Pubblica Amministrazione reperire personale qualificato tramite concorso. 

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Incomprensibili ritardi
A fronte dei gravosi carichi lavorativi richiesti ai singoli dipendenti, sempre più esposti alle reazioni scomposte dell’utenza, lascia basiti l’incomprensibile ritardo dell’Amministrazione nell’utilizzo degli strumenti contrattuali atti a valorizzare e sostenere il personale (contrattazione integrativa, piani di formazione, regolamentazione lavoro agile e da remoto, riordino professionale). Tutto ciò in un quadro generale che non prevede il rinnovo del Contratto, già scaduto da un anno, in tempi in cui l’inflazione viaggia a due cifre.

Perché lo sciopero
Perché chiediamo un cambiamento radicale delle politiche dell'Ente, perché si reperiscano le risorse umane e strumentali necessarie a garantire la tenuta dei servizi sul territorio, per difendere chi si ammala e si infortuna lavorando,  perché la dignità della persona sia concretamente rispettata nel nostro lavoro come in quello dei nostri assistiti.

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