CISL FP Verona. Mobilitazione dei lavoratori delle Ipab Venete. Delegazione sale a Palazzo Balbi


Si è svolta ieri 15 novembre 2022 una grande manifestazione confederale per le lavoratrici ed i lavoratori delle Ipab venete. Presente la Segreteria Cisl FP Veneto, i Segretari generali CISL FP dei territori del Veneto insieme a numerosi operatori, delegati e lavoratori delle Ipab.

"Portare fuori dalle mura delle RSA quello che accade dentro, in modo che tutti possano vedere e sapere come stiamo lavorando, farlo sapere ai Sindaci ed alla popolazione che spesso non sanno nemmeno che esistiamo”. Questo è il messaggio che i lavoratori delle Ipab del Veneto hanno rilanciato alla mobilitazione ed al Presidio regionale davanti alla sede della Regione Veneto a Venezia.

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Una delegazione sindacale (per la CISL FP Veneto è salita Marj Pallaro, Segretario generale), è stata poi ricevuta a Palazzo Balbi. Era presente l'assessore Lanzarin, in collegamento da Roma, il Dott. Spano e il Dott. Costa.

Questa manifestazione perché, se non siamo di fronte all'ennesima affermazione di volontà di riforma da parte della Regione che poi non trova riscontro, come nei fatti accaduto ad oltre 20 anni dalla sua previsione, crediamo sia imprescindibile che il legislatore regionale interloquisca anche con chi rappresenta i lavoratori e non solo con parte delle associazioni datoriali.


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Ci sono temi che vanno affrontati subito e che riguardano tutte le strutture accreditate, pubbliche e private, che devono porsi l'obiettivo di evitare l'incremento delle rette per le famiglie o, in alternativa, l'abbassamento delle condizioni di lavoro, degli standard assistenziali, dell'occupazione e delle condizioni retributive dei lavoratori. C'è poi il grande tema della “fuga” del personale da queste strutture che, comprensibilmente, guarda ad altri sbocchi professionali per migliorare le proprie condizioni.

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Nell'ambito di una necessaria riforma, nell'ottica di un vero e proprio investimento nell'assistenza degli anziani e dei più fragili, non solo nel sistema residenziale, ma anche con una visione più ampia del potenziamento dell'assistenza territoriale e domiciliare, si elimini l'attuale competizione tra pubblico e privato e tra lavoratori. Una competizione che attualmente penalizza le strutture pubbliche e crea disuguaglianze tra coloro che, pur facendo il medesimo lavoro, hanno condizioni di tutela e retributive molto diverse. Disuguaglianze che sono parte anch'esse della fuga del personale da queste strutture e che si possono ovviare attraverso la definizione di un contratto di settore che sia univoco.

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E' fondamentale potenziare il ruolo pubblico evitando la privatizzazione delle Ipab, standard assistenziali aumentati per garantire qualità dell'assistenza e condizioni di lavoro dignitose, finanziamenti certi dentro una programmazione regionale che freni “il business sulla salute”, condizioni contrattuali univoche ed omogenee che evitino le disuguaglianze normative ed economiche tra lavoratori.

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