AGEC Verona: trasmessa al Prefetto l'indizione dello Stato di Agitazione personale contratto Enti Locali

Per firma di Angelo Tirapelle, della Segreteria CISL FP di Verona, in sincrono con Flaica CUB, è stata trasmessa al Prefetto di Verona la nota di indizione dello stato di agitazione del personale AGEC avente contratto Enti Locali.

L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici, tenutasi il 9 luglio u.s., aveva dato mandato di indire lo stato di agitazione del personale AGEC con contratto Enti Locali. Si era in seguito deciso, responsabilmente, di attendere l’incontro con l’Azienda, che si è reso possibile solo il 22 luglio scorso, al fine di valutare quali fossero i reali margini di trattativa prima di attivare lo stato di agitazione. Durante tale incontro e quello del giorno successivo, si è resa purtroppo evidente la grave mancanza del rispetto di corrette relazioni sindacali da parte di AGEC: il Direttore Generale ha consegnato una proposta di Premio di Risultato, già presentato il 7 luglio al Consiglio di Amministrazione, senza alcun preventivo confronto con le OO.SS., che disattende completamente gli esiti di una lunga trattativa che era sul punto di vedere una positiva conclusione prima del lockdown e che CISL FP di Verona aveva ripetutamente chiesto fosse ripresa per consentire l’erogazione del Premio secondo la consueta scadenza annuale prevista nei mesi di maggio o giugno.

Richieste a cui l’Azienda non aveva dato alcuna risposta.

L’erogazione del PdR 2019, secondo la posizione aziendale, potrebbe ora avvenire soltanto previa firma di un accordo triennale (accordo che prevede condizioni inaccettabili) e comunque con grande ritardo, dovendo attendere la ratifica del CdA, la cui prima convocazione è prevista nel mese di settembre. Questo non è purtroppo che l’ennesimo rifiuto da parte della nuova direzione di AGEC di recepire le legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori:

  • non si è data risposta alla richiesta di riprendere la trattativa sulle PEO che, analogamente a quella sul PdR, era ormai giunta a conclusione;
  • si è rifiutato di rispettare il contratto Enti Locali dei dipendenti della Refezione Scolastica a cui, nei mesi di sospensione del servizio, avrebbe dovuto essere garantita l’integrità della retribuzione, in analogia con quanto avvenuto per i dipendenti comunali, cosa che si è verificata per le prime nove settimane di FIS ma inspiegabilmente è stata negata per le successive cinque settimane;
  • alle richieste delle OO.SS si è risposto con toni minacciosi, accuse infondate di “pesante assenteismo” (smentite dagli stessi dati aziendali) senza peraltro fornire alcuna spiegazione accettabile delle scelte operate.
Per tutti questi motivi lo stato d’animo del personale è di grande malcontento ed esasperazione.

Appare superfluo dover sottolineare che si sta parlando di retribuzioni basse che, anche in situazioni normali, soprattutto per chi è solo e magari può contare soltanto su un part time, rendono difficile una vita dignitosa. E come ora molte di queste lavoratrici siano impegnate nei Centri estivi con tutto il carico di responsabilità e rischio che la realtà di un’epidemia non ancora sconfitta comporta.

Da parte di tutti sarebbe richiesto un maggior rispetto nei confronti di queste persone che hanno sempre offerto un servizio di eccellenza e che ora contribuiscono con il loro lavoro a permettere il tanto auspicato ritorno alla “normalità”. Considerando quindi quanto esposto, non rimane altro che il proclamare lo stato di agitazione, segnalando che potrà risultare inevitabile indire anche momenti di lotta.