CISL FP Veneto. ARIS RSA disattesi gli impegni presi! Proclamato stato agitazione nazionale


Il comunicato stampa è di poco fa. Lapidario circa l'esito del confronto ARIS RSA: “Abbiamo proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale di tutto il personale delle strutture che applicano il CCNL Aris RSA”. A firmarlo, in modo unitario, sono le Federazioni Nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl.

Un epilogo che chiude tutte le azioni necessarie per una risoluzione non conflittuale della questione relativa al CCNL Aris RSA, tra queste la sollecitazione a convocare un tavolo di confronto per la stipula di un ‘accordo ponte’ che adeguasse i tabellari economici, così come era già stato fatto con Aiop RSA.

Appare evidente il disinteresse della controparte su questa priorità. Quella stessa Aris che, il 21 marzo scorso, si era resa disponibile a riunire in tempi brevi un tavolo di trattativa per adeguare il CCNL ai livelli economici garantiti nei maggiori contratti di riferimento del settore. Un impegno che è stato più volte rimandato dalla stessa parte datoriale che, per le posizioni emerse negli ultimi mesi, ci lascia intravvedere un inaccettabile cambio di idea sia sull’intenzione di stipulare un ‘accordo ponte’ ai fini dell’immediata tutela retributiva che sulla predisposizione di un contratto unico di settore in accordo anche con Aiop RSA.

Va ricordato, si legge nella nota confederale che "il CCNL Aris RSA è stato stipulato 11 anni fa e non rappresenta più uno strumento efficace per tutelare le situazioni giuridico-economiche di lavoratrici e lavoratori i cui salari sono gravemente erosi dall’inflazione. Alla luce dei profondi cambiamenti del mercato economico e del lavoro appare necessario un adeguamento dei principali istituti giuridici e un aumento delle retribuzioni"

Essendo scaduto il termine di 7 giorni per la convocazione di un tavolo di confronto, abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione a livello nazionale di tutto il personale delle strutture che applicano il CCNL Aris RSA.

A tale scopo, in tutte le regioni saranno definite iniziative da svolgersi, a conclusione del tentativo obbligatorio di conciliazione. In caso di mancato accordo, siamo pronti a mettere in campo ulteriori iniziative di mobilitazione fino allo sciopero di comparto.

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