CISL FP Verona. Nuovo sistema informatico AOUI Verona: massima attenzione e tutela. Serve una svolta.


Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Centro prelievi: il primo utente è preso in carico alle 10.30; in mano ha un biglietto di prenotazione per le 7.30, ben tre ore prima. Pronto Soccorso: impossibile elaborare gli esiti dei codici bianchi, le dimissioni avvengono con quattro ore di ritardo, che si aggiungono alle svariate ore di “ordinaria” attesa. Ginecologia: non è possibile richiamare i dati delle pazienti precedentemente inserite; si rimedia soltanto due ore dopo grazie ad una chiavetta su cui erano stati provvidenzialmente salvati gli appuntamenti.

Questi sono solo alcuni degli esempi, verificati "in diretta" o ricostruiti con i nostri
iscritti, della miriade di blocchi e disservizi che più volte al giorno, da ormai 12 giorni, si
verificano in tutti i reparti e nelle unità operative dell’Azienda ospedaliera di Verona coinvolte nella
migrazione al nuovo sistema informatico unico SIO. Disservizi e disagi che superano di
gran lunga quanto la Direzione Ospedaliera è stata finora disposta ad ammettere
pubblicamente e che richiedono un confronto urgente per capire come sia possibile
compromettere a tal punto il funzionamento del principale polo ospedaliero della provincia
veronese e uno dei maggiori del Veneto.

Quanto sopra è il prologo del comunicato stampa emesso dalla CISL FP Verona, unitariamente alle segreterie provinciali di FP Cgil e UIL FPL, a margine della conferenza stampa che le Organizzazioni Sindacali hanno indetto, dopo giorni di polemiche e centinaia di segnalazioni giunte dagli iscritti, lavoratrici e lavoratori dell'Azienda. 

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Rassegna Stampa OnLine:

Parliamo di rallentamenti e difficoltà nell’inserimento e nel richiamo dei dati; blocchi che impediscono di avviare i pazienti verso esami ed accertamenti previsti; procedure che
mutano senza preavviso e altri vicoli ciechi che continuativamente, più volte al giorno,
determinano inaccettabili ritardi nell’erogazione delle prestazioni e l’impossibilità da
parte di medici ed infermieri di svolgere correttamente il proprio lavoro. A poco vale ricorrere all’assistenza informatica: solo una parte degli operatori informatici che dovrebbero affiancare il personale durante la migrazione è formato per risolvere i problemi in tempo reale; la maggior parte delle volte si limitano ad annotare il problema e a riferirlo ai programmatori che li affrontano a posteriori.

Come Cisl Fp abbiamo già chiesto ai nostri legali di predisporre la tutela legale dei
lavoratori nel caso di ripercussioni dovute a malfunzionamenti del SIO” spiega alla stampa Giovanni Zanini, segretario generale Cisl Fp Verona. “Nello stesso tempo siamo impegnati nella
raccolta delle non conformità. L’utilità del nuovo sistema non è in discussione. Si è però
voluto fare una rivoluzione senza preparare adeguatamente il personale il cui
disorientamento è forte: durante il corso di formazione venivano spiegate delle cose ma
ora si trovano di fronte ad una realtà del tutto diversa. E gli esperti informatici che
dovrebbero fare da supporto non risolvono i problemi ma rimandano a loro volta ad altri
tecnici. Il risultato sono attese infinite per qualunque cosa: prenotazioni, esiti, triage. Tutto
questo non è accettabile e deve cambiare”.

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Sul nostro canale YouTube la rassegna stampa video:

E' stato richiesto un incontro urgente con i vertici aziendali perché non è più questione di
“portare pazienza”, ma di chiarire la reale entità delle difficoltà che la migrazione sta
incontrando e l’eventuale rischio clinico che questa situazione può comportare.

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