Sanità. Obbligo vaccinale: la CISL FP chiede i dati aggiornati per valutare la situazione
I provvedimenti che si vanno palesando, coerentemente con l'attuale quadro legislativo, necessitano di un attento monitoraggio in considerazione del periodo di ferie estive e di un'emergenza pandemica che pare non lasciare ancora intravvedere una fine.
La sospensione del personale sanitario e socio sanitario che non ha ottemperato all'obbligo vaccinale previsto dalla legge, rischia infatti, se non governato con con tempestività ed organizzazione, di creare non pochi disagi all'interno delle aziende sanitarie veronesi.
La CISL FP Verona ha quindi chiesto, con una nota formale indirizzata ai vertici della ULSS9 Scaligera e dell'Azienda Opsedaliera Universitaria Integrata di Verona, di poter disporre di informazioni e di dati circa il personale del comparto e della dirigenza che, per motivi a vario titolo, non risultano ad oggi vaccinati. Nello specifico le informazioni riguardanti una eventuale piano di riorganizzazione delle attività in previsione del venir meno di forza lavoro per effetto delle sospensioni in un contesto di ferie estive.
La CISL FP Verona ha quindi chiesto, con una nota formale indirizzata ai vertici della ULSS9 Scaligera e dell'Azienda Opsedaliera Universitaria Integrata di Verona, di poter disporre di informazioni e di dati circa il personale del comparto e della dirigenza che, per motivi a vario titolo, non risultano ad oggi vaccinati. Nello specifico le informazioni riguardanti una eventuale piano di riorganizzazione delle attività in previsione del venir meno di forza lavoro per effetto delle sospensioni in un contesto di ferie estive.
Per disporre di un quadro aggiornato e sul quale effettuare tutte le necessarie valutazioni, abbiamo chiesto un aggiornamento in dettaglio:
- numero del personale coinvolto suddiviso per qualifica e con relativa giustificazione alla non vaccinazione;
- numero di mancati riscontri all'invito a vaccinarsi recapitato;
- distribuzione del personale non vaccinato per i diversi reparti, al fine di valutare situazioni di forte criticità;
- numero del personale già valutato dalla commissione competente in tema di obbligo vaccinale;
- numero del personale non vaccinato a cui, sulla base di quanto la norma prevede, è stata possibile una ricollocazione o un demansionamento;
- mappatura delle sedi eventualmente disponibili a cui trasferire momentaneamente il personale non vaccinato;
- piano di riorganizzazione delle attività sanitarie dell’Azienda in previsione della sospensione di parte del personale;
- comunicazioni
inviate agli Ordini professionali circa la posizione vaccinale del personale
coinvolto.