Cisl FP Verona. Denunciamo la situazione insostenibile delle Ipab veronesi. Operatori e anziani l'anello debole
STRUTTURE RESIDENZIALI
PER ANZIANI AL COLLASSO.
LAVORATORI ED OSPITI: LE PARTI DEBOLI DEL
SISTEMA
Il giorno 3 novembre 2022, la Cisl FP Verona con CGIL FP e CSA, ha tenuto una conferenza stampa, presso la Sala Rossa della Provincia, intesa a denunciare la grave situazione delle Residenze per Anziani (IPAB) del territorio veronese. Presenti all'incontro con la stampa Marj Pallaro, Segretario generale Cisl FP Veneto e Giovanni Zanini, Segretario generale Cisl FP Verona.
Ecco i punti cardine esposti nel corso della conferenza:- SISTEMA DELLA RESIDENZIALITA’ PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ABBANDONATO DALLA REGIONE. La Regione Veneto non esercita da oltre venti anni l’unica vera autonomia attribuitale dalla Riforma del Titolo V del 2001 lasciando il sistema nel caos, nell’assenza di controlli sulla qualità dell’assistenza, con standard di personale obsoleti, al limite dello sfruttamento lavorativo ed economico, in un quadro in cui gli operatori fuggono da condizioni di lavoro pesanti e retribuzioni bassissime.
- LA COMPETIZIONE TRA ENTI PUBBLICI (IPAB) E PRIVATI ha raggiunto livelli preoccupanti e sta spingendo le IPAB, che nel territorio veronese sono 16, sulle totali 78 del Veneto, a trasformarsi in Fondazioni o, peggio ancora, ad appaltare interamente l’assistenza alle solite cooperative sempre pronte a correre in soccorso. Cambi di Contratto Nazionale al personale sono all’ordine del giorno in una rincorsa al Contratto meno costoso che, come esito, vede una fuga sempre più massiccia degli operatori.
Forte l'eco mediatica diffusa dalla stampa locale
- ALLA FUGA DEGLI OPERATORI, SOPRATTUTTO INFERMIERI, la Regione Veneto risponde inventando l’Operatore Socio Sanitario con formazione complementare, ad oggi non ancora posta in essere, senza alcun inquadramento giuridico e contrattuale che tuteli i lavoratori.
- LA TARIFFA UNICA DELL’IMPEGNATIVA DI RESIDENZIALITA’: come si giustifica una unica tariffa dell’impegnativa di residenzialità pari a 52 euro al giorno fissata dalla DGR 996 del 9 agosto 2022 a fronte di costi diretti e indiretti delle oltre trecento strutture in Veneto completamente diversi? La tariffa unica, che prevede un aumento dal 1.7.2022 del 3,5%, è riconosciuta a tutte le strutture sia che abbiano rinnovato il CCNL 2019-2021 (IPAB), sia che applichino Contratti scaduti dal lontano 2015 e non sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali rappresentative (es: Aiop- Rsa, Aris Rsa…)
- LA FUGA DEGLI OPERATORI Dopo vent'anni anni di mancate riforme, soprattutto delle IPAB, gli operatori non credono più che le loro condizioni di lavoro e il loro status retributivo possano migliorare e stanno abbracciando l’idea che dalle strutture residenziali si debba scappare al più presto. Tale consapevolezza, unita alla difficoltà di reperire nuovi OSS e Infermieri non più disponibili ad intraprendere questo lavoro, sta abbassando in maniera preoccupante i livelli di qualità dell’assistenza agli ospiti.
- IL COVID NON HA INSEGNATO NULLA e l’integrazione socio-sanitaria è tutt’oggi una chimera! Le strutture hanno affrontato l’emergenza Covid impreparate sul piano della gestione sanitaria e continueranno ad esserlo con la definizione dei nuovi standard di personale, soprattutto infermieristico, che saranno, come pare di intuire, miseramente insufficienti.
- IL GRIDO DI ALLARME DELLE IPAB, che da 20 anni attendono una riforma è debole, si concentra sui costi (giustamente) che le strutture devono affrontare ma difetta di coraggio politico nel chiedere una revisione strutturale dell’intero sistema della residenzialità per anziani non autosufficienti che diventi finalmente integrato con tutta l’offerta socio-sanitaria del territorio.
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Quali sono le soluzioni
- Analizzare costi diretti e indiretti delle strutture al fine di definire il valore reale dell’impegnativa di residenzialità
- Evitare l’emorragia di personale verso il SSR applicando subito il CCNL della sanità pubblica
- Includere le Organizzazioni Sindacali nella Commissione per la definizione degli standard organizzativi.
- Definire standard di personale coerenti con livelli di assistenza dignitosa per l’anziano non autosufficiente e adeguati ai carichi di lavoro richiesti.
- Riformare subito le IPAB: evitare il dumping contrattuale ed eliminare le inefficienze gestionali.