Azienda Ospedaliera di Verona: emergenza maternità. Segnalate criticità, chieste risposte.

Non si sentano sole le lavoratrici ed i lavoratori dell'Ospedale Donna e Bambino del plesso di Borgo Trento, coinvolti in questi giorni in una emergenziale riorganizzazione per contenere un focolaio di infezione salito, purtroppo, agli onori della cronaca.

Se alcuni giorni fa, con una nostra nota scritta, avevamo chiesto maggiori informazioni sulla preventivata organizzazione, in data odierna, dopo un febbrile lavoro di contatto e di confronto con gli operatori sanitari coinvolti, propedeuticamente ad un incontro con l'Azienda convocato per domani 18 giugno 2020, abbiamo segnalato le possibili criticità e chiesto chiarimenti in merito.

Nodo focale resta la formazione, visto che il personale reclutato dalle altre unità operative ed il personale neo assunto che sarà dedicato alla nuova TIN – TIP in “spina centrale” (l'area di assistenza che sostituirà la zona infetta), allo stato attuale, lamenta la mancanza di affiancamento con personale più esperto.

Allo stesso tempo al personale reclutato su base volontaria pare sia stata offerta assicurazione di uno spostamento limitato nel tempo di circa 15/20 giorni, ma allo stato dell'arte crediamo sia molto difficile ipotizzare una data certa per il superamento della crisi.

Se i neonati sono considerati in isolamento da contatto, si osserva inoltre che per il personale c’è sì una zona di vestizione e svestizione, ma all’interno del reparto non ci risulta sia possibile l’isolamento effettivo in quanto non esiste materiale a sufficienza per assicurarlo. Evidente la carenza nelle sale di degenza delle telemetrie, quindi per il personale non è possibile avere il controllo della situazione, a meno che non si trovi nella stanza di degenza.

Allo stato attuale non si può usufruire della vigilanza dei genitori, perché attualmente, non si sa ancora se e in che modalità, si possa accedere alla terapia intensiva. Va poi aggiunto, e lo abbiamo segnalato ai fini di trovare soluzioni efficaci e tempestive, una serie di dubbi sull'impianto organizzativo legato alla attività delle Ostetriche, tanto in sala parto che in ostetricia degenze e, se necessario, nella stabilizzazione del neonato critico assieme al nurse di anestesia (presente solo in caso di TC), neonatologo “pulito” (che arriva dalla spina centrale, quindi con tempo di interventi non certi), anestesista e ostetrica (presenti). Tutte problematiche con cui si rappresenta la criticità dei tempi non certi dei diversi soccorritori dedicati a vario titolo. Non ultimo nel novero delle segnalazioni effettuate è il trasporto del neonato critico, che è in capo all’anestesista e all’ostetrica, con l’evidente carenza di un infermiere pediatrico con esperienza di area critica.

Ci auguriamo che tali segnalazioni, nell'attesa di un incontro con i vertici aziendali, siano colte come un momento costruttivo ai fini del supermento dell'emergenza.