Alla ULSS9 Scaligera chiediamo percorsi, ambienti, DPI correlati alla sospetta positività per i pazienti in entrata

Anche se le notizie sulla sicurezza di chi opera in prima linea sono ormai relegate alle pagine interna dei media, noi NON CI ARRENDIAMO. In data odierna, con una nota congiunta CISL FP e UIL FPL, è stato richiesto all'Azienda ULSS9 Scaligera di Verona di adottare procedure di massima tutela per gli operatori sanitari considerando ogni paziente in arrivo come potenzialmente positivo.

Gli esiti dei primi tamponi sui lavoratori dell'Azienda ci forniscono dati che non sono rassicuranti stante l'indice di positività sui lavoratori tamponati pari al 7% circa, così come le continue segnalazioni che i lavoratori ci fanno pervenire circa la difficoltà di contenere il rischio con le attuali procedure e stante i DPI posti in dotazione.

Le scelte aziendali rimarcano la preoccupante distanza tra la teoria delle attuali procedure utilizzate nei reparti e la realtà dell'assistenza in cui ogni giorno ci si trova ad operare. Le linee guida che tutti vantano di applicare non sono adeguate a questa epidemia, a questo virus, alla sua contagiosità. I dati che vediamo sono la testimonianza che evidenziano come distanze di sicurezza, operatività e tempistiche citate da tali procedure siano solo un puro esercizio teorico, non la realtà!

Serve un coraggioso, autentico, radicale cambio di passo che cessi di negare le evidenze, per smettere di pensare che un paziente appena arrivato in un reparto non possa essere positivo al Covid-19 solo perché asintomatico, per poi di colpo ritrovarsi in assistenza un paziente positivo al tampone, con la consapevolezza di averlo assistito nell'attesa del risultato senza DPI idonei.

Con una nota unitaria all'Azienda abbiamo chiesto l'immediata adozione di una procedura di massima tutela che preveda percorsi, ambienti, DPI correlati alla sospetta positività. Ciò anche a fronte delle dichiarazioni circa l’attuale maggiore disponibilità di mascherine FFp2 e dispositivi di prevenzione individuale. Deve essere chiaro a tutti che la salute di cittadini, operatori e pazienti è una necessità improcrastinabile, ancor più ora che ci avvicina alla fase 2 dell'emergenza.

Cambiodipassopng

Al contempo si chiede che ogni specifico protocollo atto al contenimento epidemiologico sia condiviso e soprattutto valutato in termini di reale applicabilità ed efficacia sul campo dagli operatori stessi, unica modalità per sdoganarlo dall’ambito della pura teoria.
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